Cernusco, l’ecomostro di Italia 90 sarà demolito

L’addio entro quest’anno all’albergo di 100mila metri quadrati mai terminato. Al suo posto appartamenti, casa di riposo e un parco

L’enorme albergo abbandonato sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello di Italia 90

L’enorme albergo abbandonato sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello di Italia 90

Cernusco (Milano) -  Eliminare l’ecomostro della Melghera, una colata di cemento su un’area di 100mila metri quadrati che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello di Italia 90 in provincia e che invece è un incubo che va avanti da più di 30 anni. Il mastodontico albergo abbandonato da una società pakistana, mai finito, di cui nel 2006 si occupò anche il Gabibbo in uno dei suoi blitz anti-degrado, verrà demolito entro quest’anno.

Il sindaco Ermanno Zacchetti condurrà in porto il dossier sulla scrivania di Villa Greppi da tre decenni, dopo i tentativi naufragati dei suoi predecessori. Tre quarti del casermone, 66mila metri quadrati, saranno abbattuti per fare posto ad appartamenti e a un parco, - 33mila metri a ciascuna delle nuove destinazioni, - quel che resterà in piedi dello stabile invece diventerà una casa di riposo "dopo l’opportuna riqualificazione", spiega il primo cittadino. L’idea presentata da un gruppo di operatori di Cernusco ha superato la prima fase preliminare, c’è il via libera per la progettazione vera e propria nel rispetto delle previsioni urbanistiche della città. Ma dietro alla parte tecnico-formale la verità è che la pratica, stavolta, marcia.

C’è accordo e sintonia su intenti e tempi, "e piena condivisione con il Comitato di quartiere che da anni si batte per la soluzione del problema - spiega il sindaco - abbiamo informato le famiglie di ogni stato di avanzamento dell’iter". L’obiettivo è sempre stato quello di eliminare dal territorio questo inutile casermone senza concedere troppo dal punto di vista speculativo. I dettagli verranno precisati nel piano che una volta approvato aprirà la strada alla convenzione con il Comune. "Siamo contenti di aver fatto un passo decisivo verso la soluzione di una brutta pagina della nostra storia - sottolinea l’assessore all’Urbanistica Paolo Della Cagnoletta -.

La comunità si merita solo cose belle. Mi piace pensare che la Melghera sarà il simbolo di una ripartenza dopo tutte le difficoltà che stiamo vivendo". Il verde è una sorta di risarcimento per i residenti. Un modo per ricucire la vecchia ferita. Le raccolte di firme e l’opera di sensibilizzazione del rione sono state indispensabili per la svolta. Il brutto qui sarà bandito per sempre: sui terrazzi delle nuove case dovranno esserci tante piante, è uno dei paletti messi nero su bianco.  

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