"Ecco cosa farebbe Omicron senza vaccini"

Le proiezioni del dem Astuti: i ricoveri in Rianimazione sarebbero quintuplicati. Se tutti avessero il booster? Sarebbero meno di un quinto

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di Giulia Bonezzi

Cosa sarebbe successo durante la quarta ondata, partita con la variante Delta ma poi spinta sotto Natale a contagi senza precedenti da Omicron, se nessuno si fosse vaccinato dal coronavirus? E come sarebbe andata se, invece, l’avessero fatto tutti, compresa la dose “booster” (iniettata ai più anziani da ottobre e a tutti i maggiorenni da inizio dicembre 2021, a sei, poi cinque e ora quattro mesi dall’ultima)? Se lo sono chiesti Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd ma anche professore a contratto di Economia alla Liuc di Castellanza in provincia di Varese, e il suo collega Giacomo Buonanno, ordinario alla facoltà d’Ingegneria dello stesso ateneo. E hanno prodotto un’elaborazione sugli ultimi dati nazionali rilasciati il 14 gennaio dall’Istituto superiore di sanità, che dividono contagi, ricoveri, ricoveri in terapia intensiva e decessi da coronavirus dell’ultimo mese per classi d’età e stato vaccinale, proiettando su tutta la popolazione italiana over 12 le percentuali della fascia che non ha avuto nemmeno una dose di vaccino e quelle della fascia che ha avuto anche il booster, per confrontarle coi numeri reali. Sono dati aggiornati al 9 gennaio per i contagi, al 26 dicembre per i ricoveri e al 19 dicembre per i decessi, "ma mostrano già con chiarezza come sia necessario andare avanti a vaccinare più persone possibile, perché a fare paura è la situazione dei non vaccinati", sintetizza Astuti.

Il "dato più impressionante" ottenuto dai due professori riguarda le terapie intensive: senza vaccini, i duemila ricoverati in Italia nell’arco dell’ultimo mese del 2021 sarebbero più che quintuplicati a undicimila, "e i letti di rianimazione forse non sarebbero bastati per tutti", chiarisce Astuti. Se invece tutti gli italiani avessero avuto tre dosi di vaccino, nelle rianimazioni Covid si sarebbero contati in un mese meno di 400 pazienti, meno di un quinto di quanti ce ne sono stati, "e gli ospedali avrebbero potuto continuare a curare anche gli altri al cento per cento". Degli italiani tra 40 e 59 anni, aggiunge il consigliere, "appena il 12% non sono vaccinati, ma pesano per l’83% degli ingressi in rianimazione Covid di questa fascia d’età". Le proiezioni mostrano differenze sensibili anche per i ricoveri Covid in generale - se nessuno si fosse vaccinato sarebbero stati quattro volte i 19.647 di dicembre 2021; se l’avessero fatto tutti con tre dosi sarebbero stati un terzo - e dei morti per coronavirus: tra il 19 novembre e il 19 dicembre se ne sono contati 3.141, ma senza i vaccini la stima sale a oltre 11.700; se invece tutti avessero avuto il booster, scende a 880.

Persino sul fronte dei contagi, benché soprattutto Omicron si sia dimostrata capace d’infettare anche i vaccinati, se nessuno in Italia lo fosse stato tra il 10 dicembre 2021 e il 9 gennaio ce ne sarebbero stati oltre 3,2 milioni, cioè oltre oltre un terzo più dei quasi due milioni effettivamente registrati; se tutti fossero stati vaccinati coon tre dosi, invece, 1,3 milioni (il 67%).

Anche senza proiezioni, le curve dell’andamento pandemico riportate dai due docenti sui grafici, confrontando le ondate del 2020-21 e quelle del 2021-22 a campagna vaccinale in corso, mostrano che solo nel diagramma dei contagi la seconda (spinta in su anche dall’aumento dei tamponi, in Lombardia sono passati dalle poche migliaia al giorno di marzo 2020 agli oltre 300 mila di martedì) s’impenna sopra la prima e solo con Omicron da metà dicembre, mentre ricoverati e decessi restano lontani dai picchi dello scorso inverno.

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