Eccidio piazzale Loreto: polemica tra l'Anpi e il figlio di un partigiano ucciso

Sergio Fogagnolo: "Cent'anni dopo la marcia su Roma i fascisti possono riprendere il potere". Roberto Cenati: "Commemoriamo le vittime, no a considerazioni elettorali"

Sergio Fogagnolo durante il suo intervento alla commemorazione

Sergio Fogagnolo durante il suo intervento alla commemorazione

Milano - Polemiche alle celebrazioni per l'eccidio di piazzale Loreto del 10 agosto 1944, quando 15 partigiani furono fucilati dai nazifascisti. Polemiche, questa volta, tutte interne al campo antifascitsa.

"Inorridisco al solo pensiero che cent'anni dopo la marcia su Roma gli eredi del fascismo possano prendersi Palazzo Chigi e manomettere la Costituzione", ha dichiarato Sergio Fogagnolo, figlio di Umberto, uno dei 15 martiri dell'eccidio, evidenziando che "dal 25 aprile 1945 questo Paese non ha saputo, né voluto fare i conti con il passato".

Dichiarazioni, quelle di Fogagnolo, da cui ha immediatamente preso le distanze l'Anpi. "Ci dissociamo completamente da considerazioni sulle questioni elettorali espresse questa mattina", fa sapere il presidente dell'Anpi provinciale di Milano, Roberto Cenati, sottolineando che "la cerimonia istituzionale di questa mattina, promossa dal Comitato permanente antifascista, come ogni anno, aveva unicamente lo scopo di ricordare l'eccidio nazifascista dei 15 martiri di piazzale Loreto che, con il loro sacrificio, hanno ridato a tutti noi la libertà di pensiero, di parola, di opinione, al di là delle proprie convinzioni e credo politici".

A Fogagnolo ha risposto anche Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia al Comune di Milano. "Gli avversari vanno rispettati - ha detto - come anche quello che sarà il voto degli italiani. La democrazia non è una luce intermittente di Natale che si accende e si spegne per proprio tornaconto". Secondo Truppo, le dichiarazioni di Fogagnolo "sono frutto di una voluta ignoranza, finalizzata a raccogliere qualche voto in più. Non si sa su che basi si paragonano o si accostano il presente con quel passato - ha aggiunto -. Se decisioni antidemocratiche ci sono state nel recente passato, sono state le compressioni dei diritti fondamentali durante la pandemia anche quando i dati dei contagi erano maggiormente confortanti. La comunità politica di Fratelli d'Italia forma i propri dirigenti nell'idea che tutte le posizioni politiche vadano rispettate, perché esistono solo avversari politici e non nemici. Questa sinistra debole e legata al passato non ha a cuore i bisogni degli italiani e il futuro dell'Italia, e vuole appunto creare nemici per guadagnare il consenso perso. Non capiscono che ormai gli elettori sono preparati a queste strategie e non cascano più in questo gioco al ribasso". 

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