E Urtis il re del botox ora rischia il processo

Per la Procura avrebbe usato tecniche particolari per il trapianto dei capelli senza autorizzazione a trattare sangue

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Chiusa l’inchiesta, ora il “re del botox“ rischia il processo. Il chirurgo dei vip Giacomo Urtis, che è anche uomo di spettacolo - naufrago sull’Isola dei famosi, svariate comparsate tivù, alle spalle un flirt con Rodrigo Alves, il Ken Umano del Grande Fratello - potrebbe dover perdere tempo con pratiche meno popolari come quelle di giustizia.

Noto come medico anche per una particolare tecnica di trapianto e ricrescita dei capelli che prevede la “centrifugazione” del proprio sangue da re-iniettare nel cuoio capelluto, era finito tempo fa nel mirino dalla magistratura perché a un controllo del Nas dei carabinieri era risultato non avere le autorizzazioni necessarie a trattare il sangue.

Urtis , 43 anni, titolare della clinica estetica “DrUrtis”, stando all’ipotesi della Procura, in qualità di operatore di trattamenti estetici "effettuava senza autorizzazione e a scopo di lucro, prelievi di sangue a pazienti che ne facevano richiesta, presso la clinica estetica Villa Arbe". Quando il Giorno pubblicò la notizia dell’ipotesi di reato a suo carico, lui si difese al telefono: "Posso dire che nella nostra clinica non facciamo alcun intervento per i capelli basati sul prelievo di sangue del paziente". E cosa? "Un prelievo di sangue non lo faccio dai tempi dell’università. La tecnica Prp non è un trattamento previsto nella nostra clinica. Dopo un trapianto, a cui io stesso mi sono sottoposto, utilizziamo un mix di proteine, vitamine e fattori di crescita che però non hanno un’origine autologa, cioè proveniente dal paziente stesso, ma sono contenuti in fiale e prodotti quindi in laboratorio". Chissà. Concluse le indagini, però,la sua posizione non si sarebbe chiarita.

Del dottor Urtis, che dieci anni fa ebbe un altro fastidio giudiziario quando venne interrogato come teste nell’inchiesta che vedeva indagato l’ex premier Silvio Berlusconi, il sito Dagospia ha scritto in pieno lockdown che avrebbe in programma un’operazione chirurgica per diventare ermafrodita: "Ma non diventerò mai come certe persone, un fenomeno da baraccone, sarò elegante e discreta" avrebbe precisato Urtis.

Del resto sul suo sito di "stimato chirurgo" spiega di poter vantare anche "profonda stima da parte della nobiltà britannica, nonché dalla famiglia reale inglese". Discrezione innanzi tutto.

Mario Consani

mail: mario.consani@ilgiorno.net

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