È partita la campagna d’autunno Terza dose per 1,3 milioni di lombardi

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È partita la "fase 3" della campagna antiCovid, che in Lombardia riguarderà, salvo nuove indicazioni dal Governo, un milione 306 mila persone. Ieri i primi 2.500 trapiantati o in attesa di trapianto hanno ricevuto una "dose addizionale" di vaccino a mRna (Pfizer o Moderna). La terza, da iniettare non meno di quattro settimane dopo la seconda come parte integrante del primo ciclo vaccinale a persone con una lista lunga e precisa di patologie (dai malati di tumore in terapia a chi ha subito l’asportazione della milza) che ne compromettono la risposta immunitaria.

Un “rinforzo“, per incrementare le chance di sviluppare anticorpi sufficienti a difendersi dal coronavirus o almeno dalla Covid grave, destinato a una platea stimata in 150 mila persone in Lombardia: sono 172.500 circa i candidabili, ha spiegato il consulente della Regione Guido Bertolaso, ma da marzo solo 135mila hanno chiesto e avuto le prime due iniezioni "e ora contiamo che anche gli altri lo facciano". La terza dose sarà iniettata agli "immunocompromessi" tra ospedali e centri vaccinali entro metà ottobre, e "siamo pronti a partire, non appena arriverà" il via dal commissario generale Figliuolo, con ll’operazione "richiami". Sempre una terza dose di vaccino a mRna, da iniettare ad almeno sei mesi dall’ultima ad altre categorie più esposte al virus o alle sue conseguenze: 80 mila ospiti delle Rsa, 680 mila ultraottantenni che entro metà ottobre avranno concluso il ciclo vaccinale da un tempo sufficiente, e i 396 mila lavoratori della sanità e del sociosanitario. Questi ultimi riceveranno il richiamo negli ospedali e nei centri vaccinali, così come gli immunocompromessi per cui si aggiungono, se necessarie, le iniezioni a domicilio; gli ospiti delle Rsa saranno vaccinati nelle strutture come nella fase 1 mentre per gli ultraottantenni agli hub e al domicilio si aggiungeranno l’opzione farmacia (sperimentata da agosto per gli over 60) e l’ambulatorio del medico di base, novità sulla quale è in corso un dialogo con il dg del Welfare regionale Giovanni Pavesi per definire un protocollo, ha spiegato Bertolaso.

I centri vaccinali in attività, aggiunge il consulente, continueranno a contare sui 15mila volontari della Protezione civile che hanno sostenuto la campagna, ma si ridurranno gradualmente dagli 87 aperti a settembre; in parte gli stessi, in parte ne saranno individuati di nuovi e più piccoli. Intanto gli ospedali vaccinatori aumenteranno dagli attuali 9 a 60, Rsa e Rsd torneranno a vaccinare (495 in ottobre e 690, cioè quasi tutte, a novembre), le farmacie vaccinatrici passeranno dalle 21 della sperimentazione a 316 il mese prossimo e 668 il successivo. E rimangono una possibilità insieme alle aziende, spiega Bertolaso, nel caso in cui questa "fase 3", che al momento è "un’operazione preventiva per tutelare i soggetti più a rischio, non c’è una nuova ondata che ci aspetta domattina", fosse estesa ad altre categorie: "Il sistema è flessibile", assicura, Poste ha adattato i suoi canali a gestire le prenotazioni delle terze "dosi addizionali" per gli immunocompromessi e lo farà per quelle di richiamo, che passeranno sul portale con agende dedicate (l’accesso libero ai centri vaccinali al momento è riservato a personale scolastico, 12-19enni e sanitari). La fase 3, sottolinea la vicepresidente della Regione al Welfare Letizia Moratti, s’incrocerà non solo con la campagna antinfluenzale, ma anche con una "fase transitoria" che allungherà per l’intero mese d’ottobre la coda della fase 2 "massiva". Per rispondere alle nuove richieste sospinte dall’estensione dell’obbligo del green pass ai lavoratori, che ha fatto raddoppiare le prenotazioni. Giulia Bonezzi