Rischia di deflagrare un’altra “mina“ sul processo Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati. Dopo l’ordinanza con cui i giudici hanno dichiarato inutilizzabili le deposizioni di 18 “ex olgettine“ rese nei dibattimenti Ruby e Ruby bis - che di fatto ha azzoppato la pubblica accusa - i legali delle giovani ex ospiti di Arcore hanno chiesto il proscioglimento immediato (prima della sentenza) dall’imputazione di falsa testimonianza (contestata insieme alla corruzione in atti giudiziari) proprio perché senza quei verbali non ci sarebbe reato. Le giovani, ha stabilito il collegio, all’epoca delle loro deposizioni avrebbero dovuto essere già indagate per corruzione in atti giudiziari e assistite come testi da avvocati.
Ma se il collegio accogliesse le richieste (Procura contraria, ovviamente), i giudici si renderebbero incompatibili con il processo (è la tesi dei pm), perché la falsa testimonianza è "connessa" alla corruzione in atti giudiziari. A quel punto il processo dovrebbe riprendere davanti ad altro collegio. Ma il peggio è che se anche i giudici dovessero bocciare le istanze difensive, gli avvocati delle ragazze potrebbero comunque sollevare l’eccezione della “incompatibilità“, perché il tribunale si sarebbe pure in quel caso già espresso. Decisione in una prossima udienza.
Il pm Luca Gaglio ha chiarito, però, che ritiene "folle" un verdetto sui proscioglimenti prima della fine del dibattimento, perché quei reati sono "strettamente connessi" con l’accusa di corruzione in atti giudiziari e bisognerebbe "stralciare", ossia separare i due reati, e ripartire con altri giudici. E ciò non va nell’ottica della "economia processuale". Per la Procura, poi, le giovani assunsero la qualifica di "pubblici ufficiali" già quando ci furono le convocazioni come testimoni nel novembre 2011. Il primo dicembre, dovrebbero presentarsi per gli interrogatori due protagoniste delle cene eleganti: Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro