Covid, i contagi in Lombardia scendono ai livelli di Natale

Continua il calo dei ricoverati, nei reparti scendono sotto il 33% dei letti

Tamponi

Tamponi

Milano, 24 gennaio 2022 - Erano 21.700 i nuovi contagi da coronavirus in ventiquattr’ore certificati dal bollettino di ieri in Lombardia: un altro numero senza precedenti prima dello scorso Natale, quando sulla quarta ondata partita a variante Delta s’è innestata la variabile Omicron, ma è anche il numero più basso registrato in una giornata non post-festiva (che dunque non sconta rallentamenti dei tamponi effettuati il giorno precedente) in quasi un mese, cioè proprio dal 25 dicembre, quando nella nostra regione si scoprirono 17.332 nuovi positivi con 220.284 test. Da allora, la Lombardia (così come l’Italia e tutti i Paesi investiti dal “booster” Omicron) ha bruciato un record dietro l’altro, sfondando il tetto dei cinquantamila nuovi contagiati per tre giorni tra il 4 e il 6 gennaio e toccando i 578.257 lombardi contemporaneamente positivi al virus (quasi un terzo di tutti quelli registrati sino a quel momento in pandemia) il 13 gennaio, appena dieci giorni fa.

Ieri, i lombardi attualmente positivi al virus erano oltre centomila di meno: 465.215, in calo di 18.333 nelle ultime ventiquattr’ore, di cui 461.552 in isolamento domiciliare e 3.663 ricoverati in ospedale. Non molti meno dei 3.709 pazienti Corona che si contavano negli ospedali lombardi dieci giorni prima, ma è un fatto che questa quarta ondata, la prima affrontata con lo scudo delle vaccinazioni di massa, nonostante i contagi spinti da Omicron a numeri mai visti in 23 mesi di pandemia non si è mai neanche avvicinata alla pressione sul sistema sanitario delle tre precedenti: 1.500 persone col Covid in terapia intensiva e altre dodicimila nei reparti all’apice della prima ondata (Pasqua 2020); novemila ricoverati di cui quasi mille in rianimazione allo zenit della seconda, novembre 2020, e quasi ottomila, di cui quasi 900 in terapia intensiva, appena quattro mesi dopo con la terza ondata, la prima carburata a varianti (soprattutto la Alpha) molto più contagiose del virus base, arrivata quando le vaccinazioni erano iniziate solo per sanitari, Rsa e per i primi ultraottantenni.

Intanto non solo i contagi quotidiani sono in calo in Lombardia (i 21.700 nuovi casi di ieri, scoperti con 162.678 tamponi, realizzano un tasso di positività del 13,3%, oltre un punto in meno rispetto al 14,6% del giorno prima): da ormai tre bollettini consecutivi diminuiscono i letti occupati nei reparti Covid non intensivi; ieri, con un calo di 65 in ventiquattr’ore (e di 323 rispetto a giovedì) sono arrivati a 3.396, pari al 32,5% dei posti disponibili in area medica. Cioè, oltre tre punti percentuali meno del 35,6% dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, che ha “salvato“ la Lombardia dalla zona arancione solo in virtù delle sue terapie intensive occupate dal coronavirus al 15%, a fronte di una soglia del 20.

Rispetto ad allora, anche la percentuale dei ricoverati in rianimazione Covid - che durante la quarta ondata sono aumentati ancor più lentamente di quelli nei reparti, dove più di un positivo su tre è entrato per patologie diverse dal coronavirus - si è schiodata da quel 15%, arrivando al 14,8%: c’erano 267 pazienti Corona ieri nelle terapie intensive lombarde, con un calo di sette dal giorno prima che è la somma algebrica di 14 nuovi ingressi in rianimazione, otto dimissioni verso reparti meno intensivi e 13 decessi dei 67 complessivi di persone positive al virus registrati ieri in Lombardia.

 

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