Due anni di stop e piattaforme streaming Così è cominciata la fuga dal botteghino

MILANO

L’assenza di prodotto acchiappa-pubblico, la fuga verso le piattaforme streaming – l’ultima in ordine di tempo è Paramount Plus che si aggiunge a Netflix e alle altre "sorelle" di un sempre più affollato panorama – la disabitudine al grande schermo dopo oltre due anni di partenze, stop e restrizioni (l’obbligo di mascherina Ffp2 per i cinema si era protratto fino al 15 giugno) hanno provocato una vera e propria fuga dal botteghino. L’emergenza è nazionale: secondo gli ultimi dati di Cinetel, che monitora il 90% delle sale italiane, dal 9 al 12 settembre si è registrato un incasso totale di 2.309.586 euro (con 334.275 presenze) con un tonfo del 29% rispetto al fine settimana scorso. A regnare incontrastati sono i Minions che si confermano i re del box office italiano per il quarto fine settimana di fila. Ma anche il film di animazione Universal, pur guadagnando altri 617.448 euro con una media di 1.453 euro su 425 sale, registra un calo del 53%. Anche se i numeri complessivi sono abbastanza simili allo stesso periodo dello scorso anno (-3.62%) si registra un salto quantico rispetto al periodo del pre-pandemia: il secondo weekend di settembre del 2019, con l’uscita del secondo capitolo di IT, aveva visto infatti un incasso totale di 11 milioni 228 mila euro. A una situazione già critica con fatturati anemici si aggiunge la tempesta energetica con bollette esplose e in alcuni casi più che triplicate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In attesa che arrivino le risorse promesse dal nuovo decreto Aiuti ter (40 milioni per teatri, cinema e altri luoghi della cultura contro il caro bollette) fra i gestori delle sale cinematografiche si fa strada l’ipotesi di contenere i consumi tenendo aperto solo nel weekend. In questo quadro da "profondo rosso" si celebra da oggi fino al 22 settembre il "Cinema in festa", una nuova iniziativa promozionale che permette al pubblico accedere in sala con un biglietto che costa solo 3,50 euro, promossa da Anica, Anec, Fondazione David di Donatello in collaborazione con il Ministero della Cultura. Quasi tutti i 78 schermi milanesi hanno aderito alla promozione ma le polemiche non mancano.

Annamaria Lazzari

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