"Dubbi sull’età" Bilal dalla cella a una comunità

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L’età non è chiara. Così come la sua imputabilità. Per questo, sabato il baby rapinatore che dice di chiamarsi Bilal e di essere arrivato dal Marocco senza genitori è stato scarcerato dall’istituto minorile in cui era recluso da due settimane: per lui è stata disposta una misura di sicurezza legata alla pericolosità sociale, con contestuale assegnazione a una struttura educativa in provincia di Milano. Per il gip del Tribunale dei minorenni, gli esami medici non hanno dato una risposta inconfutabile sul fatto che il nordafricano abbia 14 anni; e di conseguenza non hanno fornito la prova definitiva che debba rispondere dei reati che commette. Dopo vari colpi per le vie del centro, Bilal era finito in manette per la prima volta nella notte tra il 19 e il 20 ottobre, dopo una doppia rapina in Stazione Centrale ai danni di due passanti: in quell’occasione, gli agenti delle Volanti, d’intesa col pm di turno della Procura dei minori, avevano proceduto all’arresto, in virtù di un precedente controllo in cui lo stesso giovanissimo nordafricano aveva collocato la sua data di nascita nell’ottobre del 2008.

All’udienza in Tribunale, il giudice aveva convalidato l’arresto, emesso la misura cautelare del carcere e disposto una nuova perizia in incidente probatorio per avere certezze sulla sua età. Al momento, la certezza è che non ci sono certezze. Come del resto era emerso nelle circostanze precedenti in cui Bilal era stato bloccato dalle forze dell’ordine. È successo una volta a Torino, una a Genova e almeno altre cinque a Milano: il minorenne era stato sempre segnalato all’autorità giudiziaria e poi affidato a una comunità per minori non accompagnati, a seguito di un esame che ne aveva fissato l’età presunta attorno ai 13 anni. Comunità dalle quali è sempre scappato.N.P.

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