Droga, 31 arresti fra i clan da Quarto Oggiaro a Como

Duro colpo al traffico di droga gestito dai gruppi storici del quartiere: 31 trafficanti arrestati. Al centro dell'indagine i clan Crisafulli, Muscatello e Tatone. Custodie cautelari eseguite anche nel comasco

Una foto d'archivio del quartiere di Quarto Oggiaro a Milano (Newpress)

Una foto d'archivio del quartiere di Quarto Oggiaro a Milano (Newpress)

Milano, 11 luglio 2014 - Traffico di droga a Milano, i carabinieri mettono a segno un nuovo colpo ai danni dei clan storici di Quarto Oggiaro. I militari del Ros hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 31 persone. La zona è da tempo sotto i riflettori, anche per il regolamento di conti che a fine 2013 aveva portato all'omicidio di tre persone. All'origine una vecchia questione per il controllo dello spaccio. Ora, i carabinieri hanno inferto un duro colpo agli interessi criminali della zona portando a termine l'operazione "Pavone 4", coordinata dal Sostituto Marcello Musso della Procura di Milano.

Le accuse sono di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravata per aver favorito sodalizi di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, ricettazione e intestazione fittizia di beni. Gli arresti costituiscono la fase conclusiva dell'indagine "Pavone" che colpisce alcuni clan in collegamento reciproco, attivi nel capoluogo lombardo nel traffico di stupefacenti e in particolare a Milano. I provvedimenti di custodia cautelare emessi dal Gip del capoluogo lombardo Stefania Donadeo sono stati eseguiti nelle provincie di Milano, Como, Torino, Caltanissetta, Reggio Calabria e Bari.

L'organizzazione era "dedita al traffico di ingentissimi quantitativi di cocaina e hashish, già oggetto di tre precedenti interventi repressivi, eseguiti rispettivamente nell'ottobre 2009, nel febbraio 2010 e nel novembre 2011, con l'esecuzione di misure cautelari in carcere nei confronti di 119 indagati". Tra i gruppi famigliari coinvolti ci sono quello capeggiato dai fratelli Biagio e Alessandro Crisafulli, storici esponenti mafiosi del quartiere milanese di Quarto Oggiaro, detenuti in seguito a una condanna per omicidio, rappresentati sul territorio da un indagato, Domenico Palazzolo. L'indagine ha documentato anche il ruolo assunto dalle mogli di Alessandro e Biagio, le quali si adoperavano per comunicare all'esterno gli ordini che i mariti impartivano loro in occasione dei colloqui carcerari, garantendo in tal modo il collegamento con gli altri componenti dell'organizzazione.

I Crisafulli erano alleati con un altro gruppo criminale riconducibile a Emanuele Tatone, l'uomo assassinato a Quarto Oggiaro nell'ottobre del 2013, e avevano assunto il controllo delle piazze di spaccio del quartiere. Per quanto riguarda i Tatone, è stato arrestato il terzo dei fratelli (Pasquale ed Emanuele furono uccisi a fine 2013), Mario. E' accusato di aver costituito un'associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga anche con Francesco Crisafulli, ucciso nel 2009. Secondo l'accusa Mario e Pasquale Tatone con Palazzolo: "costituivano, promuovevano, dirigevano, organizzavano e finanziavano l'associazione radicata nel territorio di Quarto Oggiaro di Milano, finalizzata ad acquistare e comunque a procurare, importare nel quartiere, detenere, trasportare, vendere, offrire o mettere in vendita cocaina ed hashish, sostanze stupefacente"

Un altro gruppo era diretto da Giuseppe Muscatello (figlio di Salvatore, condannato nel processo "Infinito" quale capo del locale di 'ndrangheta di Mariano Comense) e dai figli Salvatore e Stjven, ed era dedito all'acquisto di cocaina, hashish e marijuana, successivamente venduta a gruppi dell'hinterland milanese e del comasco. In passato le indagini avevano colpito anche il clan di Francesco Crisafulli poi ucciso a Quarto Oggiaro nel maggio del 2009.

L'INCHIESTA - Scattata nel 2006, Pavone ha portato in carcere nell'ottobre 2009, nel febbraio 2010 e nel novembre 2011, già 119 soggetti legati a diverse famiglie pugliesi, campane e calabresi spesso emanazione o contigue alla criminalità organizzata che trafficavano ingenti quantitativi di hashish e cocaina principalmente nelle grandi piazze di spaccio del popolare quartiere meneghino Quarto Oggiaro, e aree limitrofe. Con gli arresti di oggi i militari hanno definitivamente colpito i sopravvissuti e i nuovi protagonisti subentrati ai parenti o ai sodali arrestati gli anni scorsi, ricostruendo l'intera filiera del narcotraffico nella zona: dall'individuazione dei canali di approvvigionamento all'estero, sino ai responsabili della commercializzazione sulle piazze di spaccio.

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