Parco delle Groane, lotta allo spaccio sul modello del boschetto della droga di Rogoredo

Un'azione forte di contrasto, perché nessun territorio può rimanere zona franca: fondamentale 'l'aggancio' dei tossicodipendenti

Controlli dei carabinieri al Parco delle Groane

Controlli dei carabinieri al Parco delle Groane

Milano, 19 novembre 2019 - Lotta allo spaccio di droga al parco delle Groane: forze dell'ordine, amministrazioni dei Comuni interessati, la Regione, Ats e i prefetti, questa mattina, hanno partecipato in Prefettura a Milano alla riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Uno "sforzo comune" e coordinato per favorire la rigenerazione urbana e il recupero dei tossicodipendenti, su modello di quanto è già stato fatto a Milano nel cosiddetto Boschetto della droga di Rogoredo.

Le zone interessate sono quelle di alcuni Comuni della Provincia di Monza e Brianza e, in parte minore, della provincia di Como. Quella che è stata messa in campo è una "azione forte di contrasto, perché nessun territorio può rimanere zona franca, non esistono zone franche - ha sottolineato il prefetto di Milano, Renato Saccone, al termine della riunione che è durata circa due ore e mezza -. Il parco è molto esteso e ha tante situazioni che vanno attenzionate e c'è il rischio di spostamento dei luoghi dello spaccio". Il prefetto ha poi spiegato che sono state individuate come sensibili "le porte del parco perché lo spaccio è legato anche alla mobilità quindi ci siamo soffermati e andremo a vedere in via operativa i luoghi su cui concentrare l'attenzione - ha detto -, che sono anzitutto i luoghi di scalo delle linee ferroviarie, lungo le quali si muove molto anche il percorso dei consumatori. Le stiamo monitorando in tutte le province e Monza e Brianza ha anche già sperimentato una fase già avanzata". Secondo Saccone, l'azione di contrasto attiva su Rogoredo non è una causa di spostamento, ma è invece un utile punto riferimento. Un'aazione che non si è ancora arrestata perché, ha ricordato il prefetto: "Non ci troviamo di fronte a delle emergenze ma a un problema, la tossicodipendenza, che in questo momento è in piena ripresa e che ci vedrà impegnati tutti i giorni in una strategia di lungo periodo".

"In un mese e mezzo abbiamo avuto 320 contatti con 90 persone, soprattutto maggiorenni maschi italiani - ha detto l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera -, e si è creato un rapporto importante perché ognuno di questi è stato visto almeno tre volte. Questo aggancio proattivo che abbiamo introdotto cambiando il modo in cui si gestiva il problema della tossicodipendenza sta dando grandi risultati. Consegna di siringhe sterilizzate, distribuzione di un pasto caldo, assistenza medica e psicologica sono alcune delle strategie adottate dal nuovo approccio, nato dalla collaborazione fra istituzioni, strutture sanitarie e forze dell'ordine". "Stiamo introducendo i percorsi di sollievo, quindi la possibilità di dormire una notte in un luogo protetto, di farsi una doccia, di cambiarsi i vestiti, di avere un colloquio diretto con i nostri servizi - ha continuato l'assessore  di Regione Lombardia -. Questi sono i meccanismi molto nuovi che abbiamo introdotto con il nuovo modo di gestire il tema della tossicodipendenza con cui speriamo di costruire, come abbiamo fatto a Rogoredo, delle uscite in maniera solida dalla strada della tossicodipendenza".

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