Milano si conferma la capitale della droga

La relazione 2020 della Direzione centrale dei servizi antidroga: tra Milano e hinterland un quinto della "nera" requisita in tutta Italia

Il bosco di Rogoredo ospita spesso tossicodipendenti

Il bosco di Rogoredo ospita spesso tossicodipendenti

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano Quantitativi quasi triplicati rispetto all’anno precedente. Inchieste che fotografano una malapianta complicatissima da estirpare, nonostante lo smantellamento nel 2019 del mercato al dettaglio più grande e frequentato d’Italia nel boschetto di Rogoredo. E una battaglia che si combatte sì con le operazioni delle forze dell’ordine, ma che deve giocoforza passare anche da una poderosa opera di presa in carico degli schiavi della "nera", a cominciare dai più giovani. Partiamo dai numeri più aggiornati sull’eroina nell’anno del Covid, elencati nel report 2020 della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa). Tra Milano e hinterland ne sono stati sequestrati 100,16 chili, quasi il triplo rispetto ai 38,39 tolti dal mercato nel 2019. Si tratta del 19,55% del quantitativo complessivo requisito nel nostro Paese (512 chili). Detto altrimenti: un chilo su 5 è stato intercettato all’ombra della Madonnina. Certo, quando si parla di droga, può capitare che i dati annuali risentano di scostamenti legati alla contingenza di blitz e indagini. Tradotto: se in un determinato anno il quantitativo sequestrato di un particolare tipo di stupefacente risulta molto più alto (come nel caso appena citato) o molto più basso (come nel caso della cocaina) rispetto all’anno precedente, questo non vuol dire necessariamente che la diffusione di quella droga sia in netto aumento o in netto calo. Fatta questa premessa, quei 100 chili di eroina testimoniano comunque l’impegno costante di polizia e carabinieri nella lotta contro i narcos: basti citare l’operazione degli agenti del commissariato Lorenteggio, che il 19 ottobre scorso hanno scovato una raffineria in un capannone dismesso e sequestrato a un sessantunenne 18,6 chili di eroina e più di 48mila euro in contanti. Se allarghiamo il campo alle altre tipologie di sostanze, nel territorio della Città metropolitana di Milano sono state tolte dal mercato complessivamente 2,467 tonnellate di "roba", con un incremento del 18,01% rispetto alle 2,09 del 2019; una percentuale che sale al 38,08% se prendiamo in considerazione i dati lombardi (5,7 tonnellate, di cui 2,4 di hashish e 2,2 di marijuana). Oltre all’eroina, sono aumentati i quantitativi di hashish (da 912 a 1.568 chili) e piante di cannabis (1.591 invece di 531), mentre sono diminuiti i sequestri di cocaina (da 151 a 71 chili), marijuana (da 971 a 691) e droghe sintetiche (da 4.071 a 937 pasticche). I numeri delle persone denunciate sono rimasti più o meno stabili: 2.643 indagati per droga, di cui 1.742 arrestati. A colpire è invece l’inversione di tendenza sul tipo di reato contestato: se nel 2019 si era fermato a 8 il numero dei denunciati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga (reato normato dall’articolo 74 del Testo unico sugli stupefacenti che prevede pene pesantissime), nel 2020 il dato ha raggiunto quota 27, con un’impennata del +237,5%. Il dato più incoraggiante arriva dalle morti per overdose: nel 2020 sono state 4, contro le 9 del 2019; una tendenza riscontrata anche a livello regionale, con 9 deceduti in meno rispetto al 2019 (anno record con 37 tossicodipendenti uccisi da iniezioni killer). Secondo gli specialisti della Dcsa, "la pandemia da Covid-19 sembrerebbe non aver inciso sulla produzione di eroina così come sul traffico di tale sostanza che continua lungo le principali rotte, con qualche variazione nel modus operandi, dovuto alle restrizioni determinate dalle misure volte a contrastare l’emergenza sanitaria". Certo, si legge nella relazione, "la disponibilità e accessibilità dell’eroina sul mercato al dettaglio potrebbe aver subìto qualche ripercussione in alcune regioni dell’Unione europea", costringendo i consumatori abituali a virare su oppiodi sintetici o altri stupefacenti come crack, anfetamina e catinoni sintetici. Tuttavia, la conclusione, "nonostante le difficoltà incontrate durante la pandemia, le organizzazioni criminali sono riuscite, comunque, a trasportare i carichi illeciti sia lungo la rotta balcanica, sia lungo la rotta settentrionale e quella del Caucaso". E il boom di sequestri a Milano ne è la prova più tangibile.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro