Droga e stupri, la deriva della Milano dei ricchi

Da Genovese, ex guru delle startup, al manager farmaceutico Di Fazio, fino al caso dell’immobiliarista che stupra una cliente

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di Anna Giorgi

I festini con stupro nell’attico superlusso di Alberto Genovese, i finti colloqui di lavoro, con il caffè avvelenato di Antonio Di Fazio e ora Omar Confalonieri, un agente immobiliare che fissa appuntamenti a domicilio e violenta la proprietaria.

É lo spaccato degli ultimi crimini in cui protagonista è, sempre più diffusa, la cosiddetta "droga dello stupro", quella che avvelena e fa dimenticare, e chi la somministra, nel sottobosco di questo mondo, è spesso un uomo potente e ricco.

Alberto Genovese, 44 anni, ex bocconiano, "perde il filo della normalità" dopo aver venduto il suo prodotto finanziario di maggior successo per 36 milioni. Ricchissimo, la scimmia della droga, diventa cocainomane e inizia la deriva.

L’attico di superlusso, le feste a base di droga e champagne.

Divertimento di plastica: "Eravamo tutti drogati, facevamo solo cose estreme e folli da drogati e ci frequentavamo solo fra drogati", dirà Genovese ai pm. In una di queste festa nel suo attico vista Duomo lega al letto una ragazza di 19 anni, la violenta per venti ore. Da quella notte la giovane ne uscirà viva quasi per miracolo. Corre in strada mezza nuda avvolta solo da un lenzuolo insanguinato, incontra un’auto della polizia che la soccorre.

Si apre un mondo. Filmini dello stupro, cocaina da 400 euro al grammo. Alcol a fiumi.

Genovese verrà accusato di due violenze sessuali, una consumata anche nella sua villa di Ibiza. In carcere chiede di essere sentito, dà la sua versione dei fatti. Si sta disintossicando.

Dopo di lui un imprenditore 50enne di una nota azienda farmaceutica, di nome fa Antonio Di Fazio, viene arrestato per aver drogato e violentato una studentessa 21enne. Gli abusi nel suo appartamento: l’uomo aveva invitato la ragazza con la scusa di un colloquio di lavoro. La passa a prendere con l’autista e poi la scusa: "Il mio team ci aspetta a casa mia per il colloquio, dove potremo parlare in maniera più rilassata e berci un caffè". La giovane sospetta, ma non ha la forza di tirarsi indietro, di rimandare il colloquio, non è sempre facile capire se stai fraintendendo tu o se stai cadendo in una trappola.

A casa dell’imprenditore non c’è nessuno, ma è troppo tardi e il caffè è avvelenato.

La ragazza lo beve e si sente male. Ricorderà solo qualche giorno dopo, i medici confermeranno la violenza e sul telefonino del manager le foto di tante donne nude in posizioni oscene.

Stesso mondo: quello della Milano drogata e placata d’oro. Altro caso. Si chiama Omar Confalonieri, ha 48 anni e fa l’agente immobiliare, titolare dell’omonima agenzia di real estate di via Montenapoleone, con un passato da ad di un notissimo portale on line. Vita agiata, lavoro che va a gonfie vele, grandi capacità di relazione, una moglie e un figlio di otto mesi, persona "educata e affabile". Poi una seconda vita, un’anima nera da stupratore seriale e cocainomane, sconosciuta a tutti fino a venerdì sera, quando l’uomo d’affari con un giro milionario e diverse copertine che lo descrivono come il numero uno delle nude proprietà viene ammanettato per aver drogato con benzodiazepine e sequestrato per 8 ore una coppia (in casa c’era anche la loro bimba di pochi mesi) e, approfittando del loro stordimento, ha stuprato la donna. La violenza verrà ripresa dalle telecamere interne, saranno i filmati a incastrare Confalonieri. La coppia torna cosciente solo molte ore dopo, la dose massiccia di droga li ha "avvelenati".

mail: anna.giorgi@ilgiorno.net

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