Milano, possesso illegale di droga: DrefGold condannato a 8 mesi

Il 22enne era stato arrestato lo scorso 23 agosto: "Sono un personaggio pubblico e la gente mi omaggia di sostanze stupefacenti"

Il rapper DrefGold

Il rapper DrefGold

Milano, 12 novembre 2019 - È stato condannato a 8 mesi, pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale, il trapper milanese 'DrefGold', all’anagrafe Elia Specolizzi, arrestato il 23 agosto perché nella sua casa la polizia ha trovato oltre cento grammi di marijuana, hascisc e 12mila euro in contanti. "Fumo canne tutti i giorni, ma da solo, non le darei mai a qualcuno, anche se me le chiedessero", aveva detto il 22enne, accusato di detenzione di droga, difendendosi nel processo con dichiarazioni simili a quelle già rese nell’interrogatorio dopo l’arresto. E ancora: "Sono un consumatore conclamato di cannabis in quantità massicce", aveva detto. 

Il giovane, assistito dall’avvocato Niccolò Vecchioni, aveva ricostruito le ore precedenti al suo arresto dicendo di avere suonato la sera prima al festival organizzato dall’emittente antagonista Radio Onda d’Urto a Brescia a cui "hanno partecipato circa 5mila persone". Al festival ha suonato come artista principale della serata, proprio qui avrebbe ricevuto in regalo della marijuana: "Io sono un personaggio pubblico e la gente mi omaggia di sostanze stupefacenti». DrefGold aveva spiegato di avere poi portato la droga a casa sua, di ritorno dalla serata: «L’ho appoggiata a terra, in camera mia. Non l’avrei mai condivisa con altri". 

A suo carico il giudice aveva disposto l’obbligo di firma. Il pm ha chiesto la condanna ad un anno, ma il giudice ha deciso per una pena inferiore e ha disposto anche la restituzione dei 12mila euro sequestrati al cantante e pure la trasmissione degli atti in Procura sulle testimonianze rese da due amici di Drefgold.

"Una sentenza assolutamente contraddittoria perchè ridimensiona l'accusa originaria ed esclude l'ipotesi di spaccio ai fini di lucro, come testimonia la decisione del giudice di restituire il denaro provento della presunta attività di spaccio, ma condanna l'imputato per una presunta cessione gratuita che però non è stata dimostrata", è il commento dell'avvocato di DrefGold, che preannuncia ricorso in appello. Il giudice ha infine deciso di inviare in procura gli atti processuali relativi alle deposizioni rese in aula da due amici dell'imputato per dar modo ai pm di valutare eventuali profili di falsa testimonianza.

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