Dramma a Bollate Detenuto suicida nella sua cella

BOLLATE

Si è tolto la vita impiccandosi nella cella del carcere di Bollate dove stava scontando una pena per reati a sfondo sessuale. Il detenuto, un italiano di 50 anni, avrebbe approfittato di un momento in cui il compagno di cella si è allontanato per una visita medica nell’ambulatorio della casa di reclusione per togliersi la vita con un laccio al collo. Quando gli agenti della polizia penitenziaria si sono accorti dell’accaduto non hanno potuto fare nulla. Secondo quanto ricostruito, il detenuto non aveva dato segnali di disagio, di giorno lavorava nell’area industriale del carcere. Come tutti gli altri detenuti, in questi mesi di pandemia aveva dovuto modificare qualche abitudine, ma nulla lasciava presagire quel tragico gesto. Il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, chiede alla nuova ministra della Giustizia Marta Cartabia "un cambio di passo sulle politiche penitenziarie". In particolare, il segretario Sappe della Lombardia, Alfonso Greco, denuncia che "le condizioni lavorative del personale di polizia penitenziaria sono sempre più gravose e, probabilmente, se avessimo maggiori risorse umane insieme ad altre figure deputate alla cura del disagio psicologico, si riuscirebbe ad aiutare maggiormente i soggetti a rischio suicidio. L’ennesimo evento critico dimostra come i problemi sociali e umani permangono nei penitenziari". Roberta Rampini

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