
Il racconto di Bruna Massera, figlia di Cristina Lafrancesco (nella foto), morta di Covid il 2 aprile scorso. La madre, ex responsabile dell’Ufficio case, era una donna iperattiva, da un mese soffriva di un grave male ed era andata in ospedale per iniziare le cure, ma si è spenta a causa del Covid. Per la famiglia, per Bruna, per le sorelle Rosaria e Luciana, il fratello Marco e il papà Antonio resta un grande vuoto, ma da allora nulla è cambiato. Centomila morti in Italia e ancora non si hanno direttive chiare e certe per tutti.
Come avete vissuto il dolore in questo ultimo anno?
"È stato un anno assurdo e senza senso, oltre alla perdita di mamma anche la sofferenza del modo in cui è venuta a mancare è stata devastante, dopo solo cinque giorni dal ricovero e in solitudine, con solo il personale medico, senza i suoi affetti più cari. E chi l’ha conosciuta sa che lei per gli altri è sempre stata presente".
Cosa è cambiato a un anno dall’inizio della pandemia?
"Per noi tutto; non ho più l’attività che abbiamo fatto crescere per quattro anni. I bimbi, scioccati dalla nostra perdita, sono molto attenti alle regole e terrorizzati dal virus, passano giornate in casa incollati ai dispositivi elettronici a causa della Dad, non si socializza più se non via telefono, e anche se si volesse fare altro avere i bimbi a casa elimina qualsiasi possibilità di lavoro".
Quali sono le speranze per il futuro?
"Che si possa tornare ad avere i problemi di cui prima ci si lamentava tanto, senza sapere che saremmo stati peggio. Vorremo solo tornare alla normalità e poter piangere i nostri cari. Il 6 aprile prossimo ricorderemo mia madre, ma a un anno di distanza ancora non potremo farlo con tutti quelli che avrebbero voluto darle un ultimo saluto al funerale che non si è mai celebrato".
Cosa si potrebbe fare di più?
"Credo che quello che medici e infermieri stanno facendo per i nostri cari sia il massimo che si possa pretendere, certo ovunque si può migliorare. Servono più medici sul territorio per garantire l’assistenza domiciliare. Loro potrebbero fare i tamponi e i vaccini".
Massimiliano Saggese