Dopo tre anni un sabato normale

Enrico

Beruschi

Probabilmente, nonostante l’età, sono ancora un ragazzo che sogna ed è felice per il realizzarsi delle cose più semplici: sabato decido di andare a teatro, mio figlio si offre di accompagnarmi alla metropolitana ed io accetto.

Da anni non usavo il mezzo, mi avvio circospetto per prendere il biglietto, ma il bar e l’edicola sono chiusi, però ci sono delle misteriose macchinette che provvedono alla bisogna; innesto la faccia da bamba, chiedo e un signore gentilissimo mi fa vedere come si fa e, documento in resta, vado ad infilarlo nella fessura giusta (con le indicazioni di una gentile signorina).

Mi guardo in giro, la carrozza quasi vuota che si riempie man mano che ci si avvicina al centro: scendo a “Duomo”. Esco e mi emoziono: sono proprio di fianco alla Cattedrale, guardo in alto e si vede la Madonnina.

Due passi e sono in Piazza Beccaria, sotto la statua del Cesare e davanti al Teatro Gerolamo, la mia meta.

Era appena finita la guerra, la mia zia Tina mi porta al teatro delle marionette, appunto il caro Gerolamo, il mio primo teatro! Sono passati 75 anni e chi l’avrebbe detto, che la vita mi avrebbe riservato di diventare un attore, per sognare di calcare quel palcoscenico?

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