Tommaso è uno di quei bambini per i quali la scuola non è ancora iniziata. Sarebbe dovuto tornare in classe una volta finite le festività natalizie. Invece è a casa. L’insegnante di sostegno è in quarentena, la scuola ha fatto sapere di non riuscire a reclutare chi possa sostituirla e per questo ha chiesto alla famiglia di tenerlo a casa. Per lui "nessuna ripresa, nessuna insegnante, nessuna continuità educativa" scrive sua madre, Federica Muller, in un articolo pubblicato nel blog della onlus da lei fondata: 'Amici di Tommy e Cecilia'. Un pezzo che ha un titolo eloquente e purtroppo inevitabile: "I nostri figli invisibili sui banchi di scuola". Il suo Tommaso ha dieci anni, frequenta la quinta elementare a Sesto Calende, in provincia di Varese, ed ha una disabilità gravissima. "Ho tanta amarezza e un forte senso di ingiustizia" racconta Federica quando la contattiamo. "A mio figlio in questo momento è stato tolto un diritto fondamentale: il diritto all’istruzione, il diritto ad un percorso formativo ed educativo". Senza contare il diritto all’inclusione. "Tommaso ha raggiunto il traguardo della quinta elementare con grande impegno, grande fatica e grande sacrificio. Io, ora, non posso e non voglio sostituirmi ad un’insegnante ma sto facendo il possibile per tenerlo attivo in questi giorni. Per lui e per noi il tempo è prezioso, tutto, però, ricade sempre sulle famiglie – sottolinea questa madre –. Le conseguenze di questa emergenza si ripercuotono sempre sulle famiglie e più ancora su questi bambini, sui nostri figli, i più fragili, che vengono ulteriormente isolati e lasciati ai margini. Tommaso, purtroppo, è solo uno dei tanti alunni che attualmente si trovano in questa situazione". Le segnalazioni alle associazioni che si occupano di disabilità non mancano e arrivano da più province. "L’insegnante di sostegno di mio figlio è in quarantena – ...
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