di Marianna Vazzana Questa folla fuori dal mio negozio va al di là di ogni aspettativa. Mi sento carico di un debito verso tutte queste persone: vorrei vincere alla lotteria per poterle ripagare della loro vicinanza. E ringrazio le istituzioni. In primis Nando Dalla Chiesa (presidente del Comitato Antimafia del Comune di Milano e presidente onorario di Libera, l’associazione contro le mafie, ndr) una presenza che mi onora. Questa risposta di solidarietà e di affetto ci darà la spinta per ricominciare". Vincenzo Di Pietto è titolare, insieme al fratello Stefano, di “Gap Abbigliamento“, storico negozio di piazza Bruzzano che la notte tra mercoledì e giovedì è stato preso di mira da "un ragazzo misterioso, a volto coperto, immortalato dalle telecamere in strada mentre getta liquido infiammabile sulla serranda del negozio e poi appicca il fuoco", raccontavano nei giorni scorsi i due fratelli su queste pagine. Il rogo ha distrutto l’insegna e rovinato la cler, che ora porta impresso il nero marchio lasciato dal fuoco. Ma i titolari hanno subito reagito, riaprendo l’attività. Ieri pomeriggio, il presidio organizzato dal Municipio 9 ha richiamato in piazza oltre cento persone: insieme residenti, consiglieri comunali e municipali di diversi colori politici, anche il senatore Franco Mirabelli della commissione antimafia; le associazioni di quartiere e la parrocchia. "Le intimidazioni non ci faranno fare alcun passo indietro". I residenti ricordano che "questo è l’ennesimo rogo": a ottobre del 2011, le fiamme al centro sportivo Iseo. A febbraio del 2012 l’incendio in un negozio di alimentari di via Marchionni e, a settembre 2014, in un bar di via Acerbi. Ancora, a ottobre del 2015 era stata presa di mira una panetteria di via Marchionni. Ora, l’episodio "fa emergere una situazione di “rischio permanente in certe aree“. Se dal quartiere arriva una reazione forte, come in questo caso, chi ...
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