Dopo il caro biglietto, le accuse incrociate

Guerra fra Comune e Regione. Protesta la maggioranza di centrosinistra a Palazzo Marino. La replica: a stabilire l’aumento è la Giunta Sala

Il ritocco all’insù delle tariffe dei mezzi pubblici farà salire a ottobre il prezzo di un singolo biglietto Atm fino a 2,20 euro, secondo le stime (con l’ultimo aumento di tre anni fa, i ticket erano già passati da 1,50 a 2 euro). Mentre resteranno invariati gli abbonamenti. Il rincaro riguarda anche le tariffe dei treni: la cifra per salire su una carrozza Trenord aumenterà di circa 20 centesimi per un biglietto e di 3 euro per gli abbonamenti. Il motivo? Un adeguamento agli indici Istat. Ma tra Regione e Comune è guerra. "Ci siamo adeguati a una norma che è stata imposta dalla Regione", ha evidenziato l’assessore comunale alla Mobilità Arianna Censi. Ma "le Agenzie del Trasporto pubblico locale sono libere di decidere se applicare o meno gli aggiornamenti Istat", ribatte l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Claudia Terzi. E il rincaro diventa un caso politico. I consiglieri comunali Pd Alessandro Giungi, Natascia Tosoni, Daniele Nahum e Simonetta D’Amico dicono "no a questa imposizione di Regione". Carlo Monguzzi (Europa Verde) chiede la convocazione di un Consiglio comunale. "Il Comune può opporsi". Gianluca Comazzi, capogruppo di FI in Regione, spiega che "il Comune ha la piena facoltà di ricorrere ad alternative con il suo bilancio". La Lega presenterà "una mozione per impedire l’aumento, voluto dal Comune, e per chiedere piuttosto un impegno contro l’evasione" che si concretizza nel “salto di tornelli“.

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