Donna uccisa nel parco, le indagini puntano sulla catenina della vittima

Gli accertamenti effettuati finora presso i vari 'compro oro' e ricettatori non hanno dato alcun esito

I rilievi della scientifica e la donna sgozzata nel parco di Villa Litta

I rilievi della scientifica e la donna sgozzata nel parco di Villa Litta

Aprica, 27 dicembre 2017 - NAncora nessun colpevole per la morte di Marilena Negri, la 63enne uccisa nel Parco Villa Litta a Milano con una coltellata al collo all'alba dello scorso 23 novembre. Le indagini sull'omicidio puntano al riconoscimento della catenina che la signora indossava sempre e che quella mattina le sarebbe stata strappata dal suo assassino. Assassino che, è l'ipotesi oramai più attendibile, dovrebbe essere, come risulta dalle immagini sfuocate delle telecamere della zona, una persone che nulla ha a che vedere con la cerchia dei conoscenti della signora e che le avrebbe portato via l'oggetto di valore.

Infatti dopo l'Epifania, come è stato riferito, gli uomini della squadra mobile, coordinati dal pm Donata Costa, mostreranno le immagini di quella collanina nella speranza che qualcuno a cui magari è stata offerta si faccia avanti e fornisca elementi per rintracciare chi, eventualmente, ha tentato di venderla. E questo anche perchè gli accertamenti effettuati finora presso i vari 'compro oro' e ricettatori non hanno dato alcun esito.  Da quanto si è appreso la ricostruzione più accreditata e quella di una rapina finita male: la signora uscita di casa con il cane, con borsa ma senza dentro portafogli e cellulare e con guanti per riparare le mani dal freddo - cosa che ha reso impossibile individuare eventuale materiale sotto le sue unghie - sarebbe stata aggredita da un uomo, definito un 'disperato', il quale avrebbe inferto una sola coltellata che le ha reciso la carotide in seguito alla reazione di lei per non farsi strappare la catenina. Uomo che poi, probabilmente spaventato per quanto accaduto, sarebbe scappato. Ora si spera di arrivare, tramite la diffusione dell'immagine di quella collanina dalla quale la 63enne, come hanno raccontato i figli, difficilmente si separava, a dare un volto e un nome a chi l'ha uccisa. 

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