Donna uccisa nel parco: si cerca dna, nessuna impronta sulla borsa

La donna indossava i guanti e quindi anche se avesse cercato di difendersi non è rimasta traccia del profilo genetico dell'aggressore sotto le sue unghie

I rilievi della polizia scientifica (Ansa)

I rilievi della polizia scientifica (Ansa)

Aprica, 30 novembre 2017 - Nessun dna e nessuna impronta dell'aggressore sulla borsa di Marilena Negri, la donna di 67 anni uccisa il 23 novembre scorso con una coltellata alla carotide mentre passeggiava con il suo cane all'interno del parco Villa Litta di Affori, quartiere periferico a nord di Milano. Si stanno cercando ancora però, nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Squadra mobile e coordinata dal pm Donata Costa, tracce del profilo genetico e anche impronte su altri reperti raccolti. La donna, tra l'altro, come era già emerso, indossava i guanti e quindi anche se avesse cercato di difendersi - elemento questo su cui non ci sono ancora certezze - non è rimasta traccia del profilo genetico dell'aggressore sotto le sue unghie.

Il lavoro della polizia scientifica va avanti per arrivare ad isolare dna sui vestiti che indossava la donna, anche se al momento pare molto difficile. Gli investigatori, poi, stanno ancora cercando la catenina che Negri portava al collo e che l'uomo, che ha anche svuotato la borsa che non conteneva alcun bene di valore, le ha sottratto. Un eventuale profilo genetico, tra l'altro, potrebbe servire per la comparazione con il Dna dell'aggressore di una 21enne peruviana che è stata violentata nel tardo pomeriggio del 13 novembre scorso, nel quartiere di Niguarda, non distante da Affori. Più o meno nella stessa zona nei giorni scorsi, in viale Enrico Fermi, una 30enne camminava con sua figlia neonata nel passeggino quando è stata aggredita da un uomo che le ha puntato un coltello alla gola per prenderle portafogli e cellulare.

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