Sgozzata nel parco, lo choc dei residenti: "Marilena, una di noi. Chi può volerle male?"

Nel quartiere in molti la conoscono da sempre

Polizia sul posto del ritrovamento del corpo

Polizia sul posto del ritrovamento del corpo

Milano, 24 novembre 2017 - «Non ci capacitiamo. Questo parco è il fulcro del quartiere, Villa Litta è frequentata dalla mattina presto fino a tarda sera. Sembra impossibile che sia potuto accadere». In mezzo a una piccola folla radunata oltre le barriere di nastri posizionate dalla polizia, Giancarlo Bianchi, residente di Affori, osserva con gli occhi lucidi il telo verde adagiato sul vialetto che conduce alla villa maestosa appena riqualificata con all’interno la biblioteca rionale, uffici pubblici, spazi per corsi aggregativi, locali che presto ospiteranno matrimoni di periferia. Sa che sotto quel telo c’è il corpo di Marilena Negri, 67 anni, uccisa con una coltellata alla gola mentre ieri mattina portava a spasso il suo cagnolino. Sotto un lampione, a pochi metri da una telecamera di videosorveglianza. E il signor Bianchi la conosceva bene. «Abitiamo vicini, abbiamo cresciuto i nostri figli nello stesso periodo in questo quartiere quindi abbiamo vissuto pressappoco le stesse esperienze e le stesse preoccupazioni. Che tipo era? Una donna tranquilla, che amava curare il suo aspetto».

Casalinga, tutte le mattine portava a spasso nel parco la sua cagnolina Liz prima delle 7. Poi, immancabile nella sua routine mattutina, la messa. «Veniva qui tutti i giorni o quasi, puntuale alle 8.30», dice il parroco don Edy Cremonesi. E a parlare di lei ci sono anche i «compagni di passeggiate mattutine», altri proprietari di cani che la incrociavano più o meno negli stessi orari, tutti i giorni. Lorenzo Marchetti è uno di questi: «Io abito a pochi metri da casa sua. Ieri sono arrivato al parco attorno alle 7.20 e già c’erano ambulanza e polizia. Ho visto una donna a terra con la gola squarciata. All’inizio non l’ho riconosciuta: ero abituato a vedere Marilena coi capelli neri, lunghi, ieri ho scoperto che portava una parrucca. Non aveva addosso documenti, mi è stato detto, quindi i poliziotti stavano cercando di identificarla. Io ho dato una mano». Al guinzaglio teneva la sua Belle, pastore tedesco di 9 mesi.

Anche Andrea Romito, altro proprietario di cane, conosceva la signora. «Una persona normale, come tutti noi. Alla luce di quanto accaduto, ne approfitto per chiedere più sicurezza nel parco, soprattutto nelle aree poco illuminate come quelle per i cani». Il Municipio 9 ci sta lavorando, mentre sollecita un maggiore presidio di sicurezza nel quartiere e nella zona del parco, che comunque non è considerata un’area problematica, anzi. Basti dire che tra maggio e luglio, sono nel parco di Villa Litta, apprendiamo dall’assessorato alla Sicurezza del Comune, sono stati effettuati 112 controlli dalla polizia locale. Appena 12 le persone allontanate. 

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