Sgozzata nel parco, impronte e telecamere: ora è caccia al killer / FOTO E VIDEO

Nessuna ombra nella vita della pensionata

Scientifica al lavoro

Scientifica al lavoro

Milano, 24 novembre 2017 - È caccia al killer di Marilena Negri, 67 anni, trovata sgozzata ieri mattina nel parco di Villa Litta ad Affori dopo essere uscita con la sua cagnolina. Forse una rapina finita male. Ma non si esclude nessuna pista. Finora non sarebbe emersa nessuna ombra sulla vita della donna: casalinga, mamma di tre figli (due maschi e una femmina che vive nello stesso condominio), era originaria della provincia di Sondrio e abitava da decenni in una palazzina signorile di via Novaro, a pochi metri dal parco. Aveva perso il marito Alberto dodici anni fa: cicloamatore, era stato travolto in strada mentre pedalava. Ora il destino si è accanito nuovamente sulla famiglia in modo brutale. «Siamo tutti sconvolti», risponde una voce femminile al telefono dell’Hotel di Aprica, gestito da alcuni familiari che ieri si sono precipitati a Milano non appena hanno saputo della tragedia.

Il corpo della donna viene notato appena dopo le 7 da un passante: gola tagliata, sangue su collo e viso. Alle 7.07 l’intervento del 118. I soccorritori cercano di rianimare la donna, un tentativo disperato. Ma non possono fare altro che constatarne la morte. Sul posto intanto arriva la polizia. Gli uomini della Squadra Mobile diretti da Lorenzo Bucossi acquisiscono i filmati della telecamera di videosorveglianza per chiarire la dinamica e individuare il killer. Intanto la Scientifica effettua i rilievi. Nel parco anche i carabinieri (c’è una stazione accanto all’ingresso del parco in via Taccioli). Poi l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza e il presidente del Municipio 9 Giuseppe Lardieri.

Il corpo della vittima, coperto da un telo verde, resta nel parco fino alle 12.30 circa, il tempo di concludere i rilievi, e dopo il via libera del pm viene portato via. Con tutta probabilità, l’omicidio è avvenuto tra le 6.30 e le 7, orario in cui la donna era solita portare a spasso la sua cagnolina Liz, razza beagle. L’ipotesi della rapina finita male resta per ora la più accreditata. Se è vero che «questo è un quartiere tranquillo», come rimarcano tutti i cittadini interpellati, è altrettanto vero che negli ultimi tempi si sono verificate altre due rapine che hanno allarmato Affori e la vicina zona di Niguarda.

Lunedì 13 novembre, una 21enne peruviana era stata violentata e derubata in via Majorana. In quell’occasione, lo stupratore le puntò il coltello alla gola. Coltello alla gola come il killer della signora Negri. Due giorni dopo, mercoledì 15, una 33enne italiana era stata rapinata in viale Enrico Fermi mentre era a passeggio con la figlioletta di un mese in carrozzina. Anche in questo caso, con coltello alla gola. Potrebbe esserci un collegamento tra tutti gli episodi così violenti?

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro