Vaccini, Pregliasco: "Serve un documento ufficiale con le vere cause di esenzione"

Il virologo denuncia: "Ho visto cose fantasiose sulla presenza di varianti della sequenza genomica" e chiede un censimento delle motivazioni usate finora per evitare l'immunizzazione

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Milano, 24 agosto - Si moltiplicano le vere o presunte controindicazioni al vaccino anti Covid attestate per aggirare l'obbligo vaccinale. Per questo Fabrizio Pregliasco, virologo e docente dell'Università Statale di Milano lancia l'allarme e sottolinea "l'esigenza di un documento ufficiale che indichi le vere controindicazioni al vaccino"

"Una cosa assurda che sta emergendo - denuncia Pregliasco - è una quantità di presunte controindicazioni. Ho visto delle cose fantasiose sulla presenza di varianti della sequenza genomica. Uno mi ha fatto vedere due copie del polimorfismo delle C128gt che potrebbe rendere suscettibili a reazioni avverse dopo la vaccinazione. Serve un documento ufficiale, sennò davvero uno va dal medico che o è amico o magari è no-vax pure lui e si fa certificare qualunque cosa per essere esentato. E' chiaro che poi devono fare dei controlli, bisogna che siano fatti controlli a campione sulle esenzioni perché l'esenzione è un documento che, per il solito motivo della privacy, rimane aspecifico nella motivazione e senza una precisazione. Sarebbe utile  anche un censimento delle motivazioni usate finora". "Per avere un autunno-inverno gestibili - prosegue il virologo - dovremmo raggiungere una quota di vaccinati il più vicino possibile al 90%, l'80% potrebbe essere l'obiettivo di minima. E visti i numeri attuali (60,7% a ciclo completo, ndr) mi pare difficile arrivarci entro settembre quindi valutare un obbligo per gli over 40 o un Green pass pesante, è una questione di buonsenso. Il vaccino è efficace, sta dimostrando di esserlo ancora anche con le varianti, il profilo di sicurezza mi sembra ben consolidato. Quando con la riapertura delle scuole - avverte - ci sarà un altro colpo di coda del virus e torneremo ad avere 10mila contagi al giorno sarà più impegnativo. Avremo due pandemie, quella dei vaccinati e quella dei non vaccinati con caratteristiche diverse in termini di pesantezza degli effetti". Senza un adeguato numero di vaccinati, "il rischio è che gli ospedali tornino a riempirsi. Magari non avremmo una quinta ondata - conclude Pregliasco - ma è bene prepararsi allo scenario peggiore per poter lavorare e vivere al meglio, in modo più libero e poterci occupare delle altre patologie".