"C’è ancora tanto da fare: mi piacerebbe vedere più milanesi a fianco della comunità iraniana perché prendere posizione è importante. Lavorerò anche per questo, mentre continuerò a manifestare contro il regime disumano". Lo dice Antonella Fierro, lavoratrice delle Poste, tra le attiviste del Movimento femminista proletario rivoluzionario.
Per quale motivo è scesa in piazza?
"Per manifestare contro la brutale e feroce repressione di chi si oppone al regime in Iran. Supporto la rivolta delle donne e non solo: sono accanto a chi lotta per la democrazia. Bisogna rispondere in modo forte contro chi crea terrore e uccide. Quello che sta capitando in Iran è inconcepibile e noi tutti dobbiamo fare la nostra parte mobilitandoci".
Che cosa chiede?
"Misure concrete a livello internazionale, soprattutto ora che stiamo assistendo ad esecuzioni di manifestanti: se il resto del mondo non interviene, diventeranno quotidiane. Stop anche alla vendita di armi".
È tra i pochi italiani che oggi partecipano alla protesta. Che ne pensa?
"Dobbiamo attivarci e lo faremo, organizzando iniziative anche sui luoghi di lavoro per sensibilizzare le persone. Andremo tra le lavoratrici, raccontando cosa sta accadendo. I drammi e le violenze che le donne in Iran subiscono riguardano anche noi. Non tiriamoci indietro ma schieriamoci, non smetterò di dirlo. La repressione non deve fermare la ribellione ma alimentarla".
M.V.
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