Caso Dj Fabo, la difesa: "Il divieto violato da Cappato va contro la Costituzione"

I legali dell'imputato: "Divieto redatto in un'epoca in cui non era in vigore la Costituzione"

Marco Cappato in aula

Marco Cappato in aula

Milano, 16 gennaio 2018 - Caso Dj Fabo, domani - mercoledì 17 gennaio - in Corte d'Assise a Milano nuovo capitolo del processo che vede imputato Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, per aver rafforzato il proposito suicidario di dj Fabo e per averlo aiutato a raggiungere la Svizzera con l’obiettivo di ricorrere al suicidio assistito.

Nel corso dell'udienza di discussione, anticipa la difesa, i legali evidenzieranno le ragioni a difesa di Marco Cappato il quale, consapevole dei divieti imposti dal codice penale italiano, ha scelto di aiutare Fabiano. "Faremo emergere quanto questo divieto, redatto in un'epoca in cui non era in vigore la Costituzione, non tenga conto dei diritti, libertà, riconosciuti dalla Carta Costituzionale che prevede che la libertà personale è inviolabile e che nessuno può essere sottoposto a terapie che intende rifiutare", dichiara Filomena Gallo, avvocato e segretario dell'associazione Luca Coscioni che coordina il collegio legale di difesa. La sentenza è attesa il prossimo 14 febbraio. 

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