Dj Fabo, al via il processo a Cappato: in aula video choc su sofferenze e agonia / VIDEO

Presidio davanti al tribunale e campagna social. Cappato è accusato di aiuto al suicidio

Marco Cappato in tribunale

Marco Cappato in tribunale

Milano, 8 novembre 2017 - Presidio stamattina davanti al tribunale di Milano e lancio della campagna web #ConCappato. Così i Radicali Italiani si mobilitano a sostegno di Marco Cappato nel giorno della prima udienza del processo che lo vede imputato con l'accusa di aiuto al suicidio per aver accompagnato Fabiano Antoniani, noto come Dj Fabo, dall'Italia alla Svizzera dove ha ottenuto il suicidio assistito

Dj Fabo, a processo a Marco Cappato. Protesta davanti al tribunale
Dj Fabo, a processo a Marco Cappato. Protesta davanti al tribunale

VIDEO CHOC - Per dimostrare le condizioni fisiche in cui si trovava dj Fabo, morto in una clinica svizzera, e la lunga agonia a cui sarebbe andato incontro nel morire senza supporto medico-farmacologico, in aula a Milano verrà proiettato il video choc dell'intervista rilasciata dal 40enne a 'Le Iene'. Lo hanno  chiesto e ottenuto i pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini. Tra i testi da sentire, oltre a Giulio Golia, il giornalista che ha realizzato l'intervista  per "Le Iene", anche la madre, la fidanzata, alcuni stretti amici di Dj Fabo e il medico della clinica Dignitas che lo seguì nella procedura del suicidio assistito. Sul banco dei testimoni, su richiesta della difesa, salirà anche Mario Riccio, l'anestesista cremonese che aiutò Piergiorgio Welby a morire attraverso l'eutanasia.

LA CAMPAGNA - "Parte una chiamata civile ai cittadini italiani che vogliono essere liberi - afferma in una nota l'associazione Luca Coscioni -. In concomitanza con l'inizio del processo al via anche la campagna sul web intorno all'hashtag #ConCappato, per quanti vorranno sostenere simbolicamente sui social o più concretamente con una donazione sul sito concappato.associazionelucacoscioni.it la coraggiosa azione legale". 

BATTAGLIA LEGALE - Per Filomena Gallo, avvocato e segretario dell'associazione Luca Coscioni, "i giudici in Italia sono costretti a sopperire all'immobilità del legislatore intervenendo e confermando di volta in volta tutele costituzionali fondamentali in assenza di leggi specifiche sul tema del fine vita". I pm di Milano Tiziana Siciliano e Sara Arduini avevano chiesto nei mesi scorsi di archiviare l'inchiesta su Cappato, scattata dopo la sua autodenuncia, o di sollevare una questione di costituzionalità della norma sull'aiuto al suicidio. Il gip Luigi Gargiulo, però, ha ordinato l'imputazione coatta: avendo prospettato a Dj Fabo una dolce morte qualora si fosse rivolto a alla struttura svizzera, Cappato, secondo il gip, non solo lo avrebbe aiutato a morire ma avrebbe anche rafforzato il suo "proposito di suicidio". Per la Procura, invece, avrebbe semplicemente aiutato una persona ad esercitare il diritto di morire con dignità. Dopo l'imputazione coatta, Cappato ha scelto di andare direttamente a processo con rito immediato saltando l'udienza preliminare.

Presidio davanti al tribunale di Milano
Presidio davanti al tribunale di Milano
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