Dj Fabo morto, Marco Cappato si autodenuncia dai carabinieri

L'esponente radicale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni: "In questi anni abbiamo fornito assistenza a un centinaio di persone, il mio obiettivo è portare lo Stato ad assumersi le proprie responsabilità"

Marco Cappato davanti alla stazione dei carabinieri di via Fosse Ardeatine

Marco Cappato davanti alla stazione dei carabinieri di via Fosse Ardeatine

Milano, 28 febbraio 2017 - E' stato il radicale Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni che da anni si batte per la libertà di cura e di morte dignitosa, a comunicare a tutti con un tweet che Dj Fabo se n’è andato. Pochi minuti dopo, la sua voce è commossa ai microfoni di Radio radicale. Prima di morire, dj Fabo ha voluto ringraziarlo pubblicamente. "Credo che dobbiamo noi ringraziare lui – dice Cappato – perché la disponibilità e volontà di rendere pubblica la sua storia avrebbe anche potuto mettere in pericolo la possibilità di fare quello che voleva. Invece questo non è successo e Fabiano ce l’ha fatta. Anche se per morire, come ha ricordatolo stesso esponente radicale, è dovuto andare in un Paese che non è il suo".

L’esponente radicale tornato in Italia a riprendere la sua battaglia per una legge sul testamento biologico. Lui stesso rischia di dover pagare le conseguenze in sede penale per il suo aiuto a una persona che intendeva togliersi la vita. In mattinata l'annuncio su Twitter: "Oggi alle 14.45 vado dai Carabinieri a Milano ad autodenunciarmi per l''aiuto al suicidio' di #djfabo. #liberifinoallafine"."Oggi mi autodenuncio e spero di essere incriminato e di potermi difendere in un processo" - ha spiegato in un'intervista a Radio24 -. In Italia è reato l'istigazione al suicidio ma in questo caso non c'è stata alcuna istigazione". E Cappato ha tenuto fede a quanto annunciato: poco prima delle 15 è andato in una caserma dei carabinieri in centro a Milano per autodenunciarsi. "Il mio obiettivo è portare lo Stato ad assumersi le proprie responsabilità - ha detto l'esponente radicale poco prima di entrare - perché la soluzione non può essere che se hai diecimila euro e le condizioni di trasportabilità vai in Svizzera, mentre se stai inchiodato a un letto e non hai soldi devi subire o il suicidio nelle condizioni più terribili o una tortura di vita che non vorresti". 

Una volta uscito dalla caserma, Cappato ha poi raccontato di aver "fatto verbalizzare di avere caricato, sabato mattina verso le 12 su sua richiesta, Fabo sulla sua macchina, aiutandolo a salire e di averlo portato da casa sua fino alla clinica Dignitas di Zurigo, dove è stato messo in un letto e là ha ottenuto l'assistenza medica per la morte volontaria". Il responsabile dell'associazione Luca Coscioni ha poi detto che "noi, assieme a Mina Welby e Gustavo Fraticelli, abbiamo aiutato in questi anni un centinaio di persone, fornendo informazioni e aiuto". In particolare, ha aggiunto Cappato, "due persone sono in attesa, hanno già un appuntamento in Svizzera e hanno già avuto via libera". 

Il verbale di autodenuncia è stata inviata dai carabinieri della Compagnia Duomo in Procura e assegnata, come già annunciato stamane dal procuratore Francesco Greco, al magistrato del sesto dipartimento che si occupa di 'salute, ambiente e lavoro'. Ora il pm deciderà  se ipotizzare o meno reati a carico del tesoriere dell'associazione 'Luca Coscioni'. Tra le possibilita', quella che gli vengo contestato il reato di 'istigazione o aiuto al suicidio' (art. 580 del codice penale) che puo' essere punito con la reclusione da uno a cinque anni. Sempre stamane, Greco aveva precisato che la Procura terrà conto anche della vasta giurisprudenza in sede di giustizia europea maturata sulla materia. 

SALA: "FABO CI LASCIA BATTAGLIA DA CONTINUARE" - Su Facebook il saluto del sindaco di Milano, la sua città. "Saluto Fabiano (dj Fabo) che oggi ci lascia. Ha sofferto, ha lottato, ha vissuto - scrive Giuseppe Sala -. Ci lascia con una battaglia da continuare e un assetto legislativo da completare. So perfettamente che le sensibilità sul tema sono diverse e non semplici da conciliare. Ma dico anche che un Paese forte e libero deve trovare un modo per assicurare ai suoi cittadini - ha concluso - la possibilità di essere forti e liberi anche nei momenti più dolorosi"

MARONI: "MI UNISCO AL DOLORE" - "Mi unisco al dolore, al rispetto e alla preghiera»" Lo ha scritto, sul suo profilo Facebook, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a proposito della scomparsa di Dj Fabo. 

MINUTO DI SILENZIO IN CONSIGLIO COMUNALE - Il consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio per dj Fabo, morto oggi in Svizzera. La richiesta di ricordare così il 40enne è stata del vicecapogruppo di Fi, Alessandro De Chirico: "Ho chiesto al presidente dell'aula di Palazzo Marino, Lamberto Bertolè, di osservare un minuto di silenzio per onorare la scelta coraggiosa del nostro concittadino Fabiano Antoniani, dj Fabo - spiega il consigliere -. L'argomento divide gli italiani, politici compresi, ma mi auguro che domani il sindaco Sala - incontrando Gentiloni - chieda di approvare in fretta una legge che giace da troppo tempo nella commissione parlamentare competente. Ho apprezzato molto l'osservazione del silenzio da parte di chi non pensa che il significato della vita sia anche una scelta tra vivere, sopravvivere o morire in santa pace".

 

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