Depressione, ansia, aggressività e disturbi alimentari: è emergenza ragazzi

I sintomi intercettati dai consultori Guzzetti. Dalla Diocesi parte una cordata educativa

Quindici le realtà educative della Diocesi di Milano che si sono unite

Quindici le realtà educative della Diocesi di Milano che si sono unite

Milano - Depressione, ansia e panico, disturbi alimentari, dipendenza da internet, aggressività e autolesionismo: sei "sintomi" del disagio giovanile intercettati quest’anno dai consultori della Fondazione Guzzetti, antenne utili a captare lo stato di salute della città. "E se ne potrebbero indicare anche 80, analizzando le richieste di aiuto – spiega Marta Valagussa, della fondazione –, abbiamo indicato i bisogni più frequenti espressi dagli studenti che si sono rivolti a noi". Quattromila solo nella città di Milano, più 11mila studenti raggiunti in un anno nei percorsi nelle scuole. Impennano le richieste di aiuto: "Confrontando le prestazioni di supporto individuale erogate nei nostri consultori da aprile 2020 a giugno 2021 con lo stesso periodo dell’anno precedente – fa i conti Valagussa –, si riscontra un aumento del 40% circa. La sfiducia si somma alla stanchezza. La pandemia ha "disabilitato" in tantissime persone la speranza". 

Parte da questa fotografia la "cordata" del mondo cattolico: per la prima volta 15 realtà, ciascuna con la sua storia alle spalle - dalla Caritas al mondo scout, dai Salesiani all’Azione Cattolica - si sono messe insieme per fronteggiare quella che è "una vera emergenza educativa: la grande emergenza oggi a Milano, che non nasce dalla pandemia, ma il Covid ha fatto da detonatore". "Sono aumentati i fattori di stress – spiega ancora Valagussa –: ansia e panico sono cresciuti a dismisura, perché ritornare dopo il primo lockdown a una relazione non mediata da uno schermo è stato difficile per gli adolescenti, tanti hanno paura della vita esposta". Al punto che - come ricorda un altro report, questa volta di Save The Children - il 26% degli studenti intervistati ha dichiarato che almeno un compagno non sarebbe tornato in classe. E i banchi vuoti si vedono ancora.

Altra spia del disagio evidente: i disturbi alimentari. "Non solo anoressia e bulimia, ma anche un’alimentazione incontrollata – confermano da Fondazione Guzzetti –. C’è stato un incremento del 30% di nuovi casi, rivela la Società italiana per lo Studio dei disturbi del Comportamento alimentare, ma anche una crescita del 50% di richieste di prima visita e lo vediamo nei nostri consultori. Ed è scesa l’età media: 12 anni. Non si parla solo di adolescenti quindi, ma di preadolescenti". Poi si spalanca il capitolo Dad e dispersione scolastica. "L’emergenza pandemica ha avuto un forte impatto nei processi di apprendimento – conferma Luciano Gualzetti, direttore Caritas –: una rilevazione condotta su circa 60 dei 300 doposcuola parrocchiali che Caritas coordina ci ha confermato che la povertà digitale aumenta le difficoltà di apprendimento di molti ragazzi". Altra faccia della medaglia, la dipendenza tecnologica: "Il fenomeno degli hikikomori si sta diffondendo, ci sono adolescenti che non riescono a uscire più dagli schermi" evidenzia Valagussa, ricordando che condotte autolesionistiche e tentati suicidi in Italia sono cresciuti del 30%: "Questioni pregresse, che erano borderline allora sono diventate patologiche. Ma gli adolescenti non sono malati, non devono essere trattati per la loro patologia". 

Parte una cordata a sostegno di questi ragazzi, perché la pandemia ha "congelato alcuni momenti tipici di questa fase": lo sviluppo affettivo e sessuale, la possibilità di progettare e disegnare il futuro, la socialità e le relazioni. La cordata educativa della diocesi è formata da Servizio per i giovani e l’università, Fom (Fondazione oratori milanesi), Servizio per la pastorale scolastica, Consulta diocesana comunità cristiana e disabilità, Caritas Ambrosiana, Azione Cattolica Ambrosiana, Agesci, Csi (Centro sportivo italiano) Comitato di Milano, Fma (Figlie Maria Ausiliatrice) Lombardia, Cooperativa Aquila e Priscilla, Cooperativa Pepita, Felceaf (Federazione lombarda centri assistenza alla famiglia), La Casa di Varese, Fondazione don Silvano Caccia, Fondazione G.B. Guzzetti. L’immagine è quella di una “scalata“ sì. Che parte da Giussano e raggiungerà tutta la diocesi di Milano, con "soccorritori controcorrente per raggiungere il cuore dell’emergenza".

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