Disturbi alimentari, casi raddoppiati con la pandemia Covid

Picco negli ospedali milanesi: ricoverati soprattutto studenti di 14 e 15 anni. C’è chi ha perso anche 20 chili in poche settimane

L’evento a Palazzo Pirelli in occasione della giornata del "Fiocchetto lilla"

L’evento a Palazzo Pirelli in occasione della giornata del "Fiocchetto lilla"

Milano - "C’è una vita che mi aspetta là fuori. Toccherà anche a me riprendermela, come tutti coloro che ce l’hanno fatta". Laura, nome di fantasia, ha 21 anni e un mostro da combattere: l’anoressia. Che ha quasi sconfitto, dopo 7 mesi di cure nel Centro regionale Richiedei di Gussago in provincia di Brescia. "Mi sono resa conto di avere un problema quando non avevo più una vita fuori di casa. Avevo un malessere interiore, cresciuto negli anni e acuito dalla pandemia. Mi sentivo in gabbia. È stato il mio medico di base a indirizzarmi verso questo percorso di cura, che ho affrontato in Day hospital. E venerdì sarà l’ultimo giorno. Finalmente". Laura è tra le 100 ragazze e ragazzi (in minoranza) ricoverati nei centri del territorio regionale che si sono riuniti il 15 marzo in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, contro i disturbi del comportamento alimentare, nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli.

Presenti giovanissimi accolti a Gussago ma anche a Villa Miralago di Cuasso al Monte, in provincia di Varese. Si sono confrontati e hanno raccontato le loro emozioni. "Le richieste d’aiuto sono aumentate, superando il 40% nell’ultimo anno, e l’età media si è ulteriormente abbassata", sottolinea la vice presidente della commissione regionale Sanità e Politiche sociali Simona Tironi, prima firmataria della legge regionale per la prevenzione e la cura dei disturbi alimentari approvata un anno fa, prima in Italia, "che prevede il potenziamento di tutti i percorsi e livello di cura". In Lombardia, nel 2020, spiega la Regione in una nota, sono stati erogati servizi ad almeno 14mila adulti e 11mila minori.

Il quadro "è peggiorato durante la pandemia, complici soprattutto il lockdown e la solitudine prodotta dalla dad, con un numero di casi che ad esempio negli ospedali milanesi nell’ultimo anno è più che raddoppiato e ha interessato prevalentemente studenti di 14 e 15 anni: ci sono state perdite di peso fino a 20 chili in poche settimane". Sul palco è salita anche l’attrice e conduttrice Ambra Angiolini. "Oggi ho rivissuto la mia storia (lei stessa ha sofferto di disturbi alimentari, ndr) attraverso le parole di molte di queste ragazze. Quando si vive una situazione di questo tipo si è persi in un non luogo. Ma c’è modo di uscirne. Quello che dobbiamo dire a tutti i ragazzi e le ragazze è che il corpo perfetto è quello che ci si sente, non quello che si vede. Piuttosto diamo delle dimensioni agli organi che fanno di noi delle persone: il cuore, l’anima, i sentimenti".

I disturbi della nutrizione rappresentano la seconda causa di morte della popolazione femminile italiana in adolescenza dopo gli incidenti stradali. Quasi un milione e mezzo i casi sospetti in Italia sull’intera popolazione femminile. In prevalenza sono interessate il 6% delle adolescenti per anoressia nervosa e il 10% per bulimia nervosa. Altri disturbi di minore gravità colpiscono mediamente il 18% delle ragazze. In adolescenza, il rapporto maschi/femmine per anoressia nervosa è 1 a 12. In Italia, le donne con anoressia sono circa 95mila, mentre quelle con bulimia circa 260mila. I nuovi casi annui tra le giovani donne, almeno 125mila.