Disco all’aperto, si balla solo attorno ai tavoli

Il presidente dell’associazione gestori: "Impossibile tenere le distanze in pista, si torna agli anni ’70". All’ingresso si misura la temperatura

, Roberto Cominardi, gestore dell’Old Fashion

, Roberto Cominardi, gestore dell’Old Fashion

Milano, 9 luglio 2020 - Conto alla rovescia finito per la riapertura delle discoteche con sale all’aperto: si torna a ballare da domani sera, dopo oltre quattro mesi di stop a causa della pandemia. Per i gestori è un piccolo passo avanti, anche se "a Milano – sottolinea Roberto Cominardi, titolare Old Fashion al parco Sempione e presidente SilbFipe (associazione che raccoglie le imprese dell’intrattenimento da ballo) – la maggior parte delle discoteche è in spazi chiusi, quindi ancora sottoposta a restrizioni. Su un centinaio, quelle con sale all’aperto sono circa una dozzina. Alcune hanno già riaperto da giugno, in modalità lounge bar, ma non è la stessa cosa". Ora si potrà ballare in pista? Non dappertutto. "All’Old Fashion si ballerà al tavolo. Non in pista, perché i due metri di distanza imposti sono difficili da mantenere. Sperimentiamo questa formula, come fosse un ritorno ai night degli anni Sessanta. Se bisogna mantenere un profilo basso e capienza limitata, iniziamo a piccoli passi".

Le regole saranno queste: "L’ingresso nel locale avviene solo con la mascherina ed è obbligatorio sottoporsi alla misurazione della temperatura (sopra i 37,5 gradi non si entra, ma ci è capitato di allontanare persone che avevano una temperatura poco inferiore). Se non si mantiene la distanza di un metro occorre muoversi con mascherina anche nella sala. E non è possibile consumare al bancone. Ognuno deve essere responsabile, noi possiamo imporre fino a un certo punto". Coloro che siedono a uno stesso tavolo "dichiarano di essere congiunti o conviventi. E stanno separati dalle altre comitive".

Finora, con il lounge bar, "le presenze si sono concentrate soprattutto di sabato: eravamo partiti aprendo tutta la settimana, ma poi abbiamo proseguito solo nei weekend. Bisogna considerare che i giovani trovavano le stesse condizioni in altri luoghi della movida, per esempio sui Navigli. E poi hanno giocato contro i nostri interessi le aperture nelle altre regioni italiane, che già a giugno consentivano il ballo nelle discoteche (Veneto, Emilia Romagna e Liguria): quindi tanti ne hanno approfittato, andando nelle località di mare di giorno e in discoteca la notte". 

Questo passo in più, intanto, soddisfa "perché ballare all’aperto consente sia il divertimento (che è molto più disordinato nelle strade della movida) e nello stesso tempo offre sicurezza perché stare fuori riduce il rischio di contagio. Noi abbiamo messo in campo tutti gli accorgimenti possibili per garantire la massima sicurezza di tutti, senza rinunciare al divertimento". «Ora aspettiamo l’evolversi della situazione – prevede Cominardi – . Anche i colleghi titolari di discoteche al chiuso sono positivi, sperando che si arrivi all’apertura in autunno: non si può dire adesso, dipenderà dai dati sui contagi. Molti confidano intanto in un allentamento delle misure dopo il 14 luglio, al decadere del Dpcm".  

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