Pregnana Milanese, sigilli al capannone pieno di plastica

Blitz del Noe: scoperta un’altra discarica di rifiuti

Il capannone riempito con rifiuti tossici

Il capannone riempito con rifiuti tossici

Milano, 27 ottobre 2018 - Mille metri cubi stoccati senza alcuna autorizzazione. Una vera e propria discarica abusiva di plastica e chissà quali altri materiali. Un capannone industriale in teoria di proprietà di una ditta di logistica, in pratica utilizzato per accatastare tonnellate su tonnellate di rifiuti in barba a qualsiasi regola.

L’ennesima operazione del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, portata a termine ieri mattina a Pregnana Milanese, nasce, come spesso succede in questi casi, dalle segnalazioni dei cittadini: «Sentiamo forti odori provenire da quell’area», il primo allarme raccolto dai carabinieri della stazione di Arluno. L’alert fa scattare immediatamente i controlli degli specialisti del Noe, che nel giro di poche ore pianificano il blitz nel deposito: all’interno ci trovano circa mille metri cubi di rifiuti speciali, immediatamente sequestrati; in corso le attività di caratterizzazione del materiale rinvenuto per capire cosa sia stato stipato lì dentro e soprattutto da dove provenga.

Il responsabile della ditta proprietaria del capannone è stato denunciato alla Procura di Milano per gestione illecita di rifiuti. Gli investigatori che da anni si occupano del fenomeno sanno quanto sia importante riuscire a individuare un deposito-fantasma prima che sia un rogo doloso a farlo emergere; e sono proprio i militari del Noe a far capire il livello di pericolo pure in questo caso, quando nella nota parlano di rifiuti «che potenzialmente avrebbero potuto essere dati alle fiamme anche allo scopo di cancellarne le tracce». Ciò che è invece successo, secondo le prime ipotesi investigative, nel capannone di via Chiasserini 21 affittato a Ipb Italia srl, incendiato due settimane fa col suo carico di balle contenenti stracci, gommapiuma, legno, plastica e tanto altro ancora. In quel caso, erano state prima le segnalazioni dei cittadini e poi la denuncia dei proprietari di Ipb srl a far scattare le verifiche di Città metropolitana e polizia locale, anche se i piromani erano stati più rapidi, anticipando di poche ore il secondo sopralluogo che probabilmente si sarebbe concluso con il sequestro dell’area. Come già detto, sempre più di frequente è proprio l’occhio attento (o meglio il naso) dei residenti a stanare chi traffica rifiuti illecitamente rifiuti. Un copione andato in scena, ad esempio, il 16 ottobre scorso a Cornaredo: lamentele degli abitanti e blitz del Noe, sotto sequestro un capannone con 1.200 metri cubi di rifiuti speciali.

 

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