Milano, 31 luglio 2019 - Non bastava la squadra di meccanici abusivi. Ieri, in fondo a via Caio Mario, zona Quinto Romano, di abusivo abbiamo trovato anche una discarica. Sorge strategicamente in un’area appartata dove l’asfalto torna ad essere strada sterrata. Ai margini un incivile - ragionevolmente più di uno - ha depositato nel corso del tempo un mucchio enorme di rifiuti. La maggior parte sono ricambi d’auto, come copertoni, cerchioni, paraurti, sedili. A chi appartengono i rottami? Nessuno può dirlo. Può darsi che c’entrino i nordafricani che riparano ogni giorno direttamente sulla strada le auto che si appostano in fila? Un’ipotesi da non scartare ma neppure provata. Ieri, dopo l’inchiesta de Il Giorno sull’autofficina irregolare, di tute blu fake ce n’era solo uno contro la decina che avevamo contato nel weekend. Anche quella degli sfasciacarrozze che sorgono numerosi nelle vicinanze rimane una suggestione. Nella discarica non c’erano solo ricambi di macchine ma anche materassi, sci, e poi detriti, calcinacci e finestre che sembrano provenire da un cantiere edile. E pure cinque frigoriferi, una vera e propria bomba ambientale se non sono stati smaltiti adeguatamente i gas refrigeranti che contengono all’interno. Elettrodomestici deposti a pochi passi (letteralmente) dall’ingresso del Boscoincittà, uno dei polmoni verdi cittadini. Sempre in via Caio Mario, in un’area privata, un proprietario ha posto un cartello che segnala la presenza di una telecamera e la scritta: «Vietato lo scarico». Ma l’avvertimento e la videosorveglianza non hanno sortito alcun effetto. Dietro una recinzione improvvisata abbiamo scorto un intero salotto con divani e poltrone in pelle e la solita collezione di paraurti e pneumatici. «L’inquinamento ambientale del luogo è purtroppo una questione radicata e da diversi anni irrisolta» afferma l’avvocato Alessandro Zuco, legale di due proprietari di due lotti sfitti all’interno dell’area fra via Caio Mario e via privata San Romanello, impegnato in una battaglia per ripristinare la legalità della zona: «Anche i terreni dei miei assistiti sono stati interessati fino a qualche mese fa dallo sversamento dei rifiuti. Questi rifiuti sono pure comparsi in un’area comune a tutti i frontisti, compattati proprio a ridosso del terreno del mio cliente. In merito c’è un contenzioso in corso».