"Diritti e libertà alle donne Siamo tutti iraniani"

Pieve, in tanti alla manifestazione di solidarietà: "Rilanciamo il grido di dolore"

Migration

di Massimiliano Saggese

Il silenzio delle donne e degli uomini pievesi per Masha Amini e per le donne iraniane ha fatto rumore. Tutti in piazza giovedì sera per la marcia a sostegno di coloro che lottano ancora per diritti che sembrano scontati, ma in troppe parti del mondo non lo sono. Un intenso momento quello dedicato alla Marcia della libertà e dei diritti per le donne dell’Iran, partecipata da numerosi cittadini e associazioni. La manifestazione è stata organizzata dall’amministrazione comunale di Pieve Emanuele, ma hanno partecipato anche amministrato di altri Comuni, come la sindaca di Siziano Donatella Pumo, assessori e consiglieri comunali. I partecipanti hanno sventolato simbolicamente i loro foulard e, arrivati in piazza Puccini, le donne si sono legate i capelli, gesto usato dalle ragazze iraniane come protesta. "Non bisogna tacere di fronte a queste barbarie, perché dobbiamo e vogliamo essere umani e solidali con le donne iraniane, anche se accade dall’altra parte del mondo, abbiamo il diritto e il dovere di indignarci, di amplificare le voci di quelle donne, di fare da megafono e far sentire più forte le loro urla di dolore – ha detto il sindaco di Pieve, Pierluigi Costanzo –. E poi lo abbiamo visto in tante altre situazioni internazionali: in un mondo globalizzato nulla rimane dentro i ristretti confini geografici, tutto diventa di tutti, e può avere conseguenze anche significative nonostante la distanza fisica". Una marcia emozionante, molte le donne e gli uomini con gli occhi lucidi, perché digerire quello che accade in Iran è difficile. "Le donne non possono più essere escluse, il loro apporto all’evoluzione di una società moderna, fondata sui diritti e la libertà è troppo importante – ha detto l’assessora Erminia Paoletti –. Oltre che a tutte le donne e gli uomini coinvolti negli scontri, negli arresti delle ultime settimane, un pensiero vorrei dedicarlo anche alle tante di noi che ancora oggi, anche in Italia, lottano per non rimanere schiacciate, ringraziando tutte le preziose realtà, anche del nostro territorio, che si adoperano per sostenere i diritti di tutte noi. A tutte le donne che nel mondo combattono per la loro libertà dico di ricordare sempre che siamo tutte stelle di un unico cielo e di non dubitare mai che ciascuna di noi ha il diritto di brillare". Al corteo fra gli altri erano presenti don Bernardo parroco di Pieve che ha annunciato un momento di preghiera interconfessionale per il 5 novembre, il presidente del consiglio Paolo Festa e Cinzia delle Lucche, presidente di Donne insieme contro la violenza.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro