Raid a Bonola e Montenapoleone, dipendenti Atm ancora nel mirino

Milano, sindacati all’attacco: stanchi di prendere botte

Controlli della polizia in metropolitana

Controlli della polizia in metropolitana

Due aggressioni nel giro di tre ore. Ancora una volta, fanno sapere le Rsu di Atm, nel mirino sono finiti due agenti di stazione in metropolitana. Un doppio raid che arriva ad appena una settimana da quello andato in scena al capolinea della M3 a San Donato Milanese, che aveva generato lo sciopero di due ore tra le 11 e le 13 di lunedì. Il primo episodio, stando a quanto ricostruito dal Giorno, è avvenuto alle 13.45 di ieri all’interno del mezzanino della fermata Bonola della linea rossa: un dipendente dell’azienda trasporti di 33 anni, poi trasportato in codice verde al Sacco, è stato picchiato da un uomo che ha superato i tornelli senza biglietto; scattato l’allarme, l’aggressore è stato rintracciato dopo poche fermate, alla stazione Cadorna, dagli agenti della Polmetro e dagli uomini della security Atm.

Il secondo blitz è accaduto poco dopo le 17 alla fermata Montenapoleone della linea gialla. Secondo il racconto che nelle prossime ore verrà messo nero su bianco in una denuncia, a quell’ora l’agente di stazione ha allertato la sala operativa perché sulla banchina era scoppiato un violento litigio tra un passeggero in attesa del treno e un gruppo di borseggiatrici. Poi la discussione si è spostata nel mezzanino, e una donna del gruppo si è avvicinata alla guardiola chiedendo al dipendente Atm di chiamare la polizia. Quest’ultimo non ha assecondato la richiesta, e a quel punto la donna ha dato fuoco a un foglio che si trovava sulla parete della cabina; contemporanemente, le amiche hanno appiccato un piccolo incendio nel cestino dei rifiuti a circa un metro di distanza e si sono allontanate di corsa. 

L’operatore dell’azienda trasporti è riuscito a spegnere rapidamente le fiamme con un estintore, prima dell’arrivo dei carabinieri del Radiomobile e della security interna. «Ormai i dipendenti di Atm – si legge in un volantino della Rsu metropolitana – sono diventati obiettivi quotidiani: chiunque si arroga il diritto di scaricare la propria rabbia addosso a persone che garantiscono quotidianamente il servizio alla città di Milano». Poi l’interrogativo: «Dove sono le istituzioni?». E ancora: «La proprietà deve capire che il tempo delle chiacchiere e delle riunioni inconcludenti è finito: i colleghi sono stanchi di prendere botte».

Ecco le istanze condivise dalla base dei lavoratori: «Chiediamo all’azienda tutele, pretendiamo in primis di essere coadiuvati dal personale itinerante, che deve essere riorganizzato per dare sostegno vero al personale di stazione. Rivendichiamo inoltre più sorveglianza e più controllo delle forze dell’ordine: ormai Milano sta diventando mano a mano una succursale del Bronx degli anni ’90». La conclusione: «Allo sciopero di lunedì scorso il personale ha aderito in massa: ci aspettiamo però risposte immediate, dall’azienda e dalle istituzioni. Non c’è più tempo, andando avanti così prima o poi ci scappa il morto».

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