"Dietro il bancone costruisco un futuro"

Ogni mattina Elohor Idama prende il treno da Rescaldina a Milano, percorrendo una rotta seguita da migliaia di pendolari dell’hinterland. Lavora dietro il bancone dello storico locale Gran Cafè & Tre Marie in via Giovanni Morelli, zona porta Venezia, frequentato per colazioni e aperitivi. Un contatto trovato tramite il progetto UnionMigrantNet. "Nel mio Paese, la Nigeria, ho sette fratelli e due sorelle – racconta la 27enne – per me è indispensabile avere un lavoro stabile e il primo passo è riuscire a imparare bene l’italiano. Proseguo il mio tirocinio, con l’obiettivo di riuscire a essere assunta una volta terminato il percorso e riuscire a costruire il mio futuro in Italia". Sta cercando la sua strada in un settore difficile, che in questo periodo si sta scontrando anche con la difficoltà nel reperire personale. "Il settore della ristorazione soffre una grave carenza di personale – spiega Maurizio Bove, responsabile Immigrazione della Cisl milanese – e il contributo dei lavoratori stranieri è fondamentale. La formazione professionale è fondamentale anche per riuscire a incrociare domanda e offerta di lavoro. Il problema è riuscire ad applicare questi sistemi, che ora funzionano su gruppi ristretti, su una scala più ampia".

Percorsi come quello seguito da Elohor Idama. "Sono arrivata in Italia nel 2015 e ho svolto diversi lavori – racconta – in questo momento per me è fondamentale avere un impiego stabile e con una giusta retribuzione anche per riuscire a risparmiare qualche soldo da mandare alla mia famiglia rimasta in Nigeria. Intanto ho trovato una sistemazione a Rescaldina, anche perché fuori Milano i costi sono più bassi".

A.G.

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