Dibattiti nel Piccolo teatro occupato "Ascoltiamo voci, gridiamo proposte"

Prosegue la protesta nel chiostro. La Regione: "Adesso pretendiamo posizioni chiare dal Governo". Il ministro Franceschini incontrerà gli assessori comunali per discutere delle regole per la riapertura

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Non si placa la protesta dei teatri, con il chiostro del Piccolo "occupato" dall’assemblea permanente delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo che hanno raccolto la solidarietà di molti cittadini. E oggi, il ministro della Cultura Dario Franceschini farà il punto con gli assessorati dei Comuni. Il tema è la riapertura di teatri, musei e mostre con alcune certezze. Basta con lo "stop and go" che si è visto negli ultimi mesi. L’idea è quella di aprire con ingressi contingentati, prenotati, obbligo di mascherina, tutta la settimana (anche nel week-end) e non solo in zona gialla ma anche arancione. "Oggi dal ministro mi aspetto una posizione chiara – attacca l’assessore regionale alla Cultura Stefano Bruno Galli – ossia che si schieri per una riapertura definitiva perché nessuno luogo della cultura si è rivelato un luogo di contagio. Teatri, musei e cinema possono lavorare sulle prenotazioni. Altra cosa che mi aspetto è un intervento sulla capienza:non è possibile che in un teatro grande come il Dal Verme possano entrare solo in duecento".

"Ascoltiamo queste voci, in tutto il mondo: gridano una proposta, non una protesta", è l’invito dell’assessore comunale alla Cultura, Filippo Del Corno, a proposito di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo che in tutta Europa hanno fatto sentire la propria voce. A Milano occupando "la massima istituzione teatrale nazionale, il Piccolo". Che ancora ieri ha visto confrontarsi tutti i direttori dei teatri milanesi, sul come affrontare questa situazione difficile. La discussione continuerà mercoledì, con Filippo Del Corno, con un focus dedicato alla proposta di legge di Riforma strutturale del Lavoro nello Spettacolo, su cui il Coordinamento sta lavorando da qualche mese.

Seguirà un altro appuntamento con i direttori dei teatri nazionali e con gli undici assessori delle città di Roma, Palermo, Milano, Genova, Torino, Bologna, Venezia, Ancona, Bari, Cagliari, Firenze. "L’assenza del teatro, della musica, del cinema, della danza non è solo un problema economico, è una vera emergenza sociale", fa notare ancora Del Corno. "Tutti noi sappiamo che viviamo da ormai più di un anno in un’emergenza globale sanitaria, che richiede a tutti, per essere superata, responsabilità e sacrificio. Dobbiamo però anche capire – ha aggiunto – che a questa emergenza sanitaria, a cui risponde la ricerca scientifica e la competenza medica, seguirà un’ancora più lunga emergenza sociale: i medici, gli scienziati, i ricercatori, gli infermieri per questa emergenza sono le donne e gli uomini che lavorano per teatri e cinema, per biblioteche e librerie, per musei e gallerie, per club e associazioni". St.Con.

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