Diasorin, verdetto sospeso: si riapre la partita sui test sierologici

Il Consiglio di Stato blocca l’efficacia della sentenza del Tar. "Difficile coniugabilità tra principio di concorrenza e invenzioni scientifiche"

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Pavia, 17 luglio 2020 - Test sierologici, il Consiglio di Stato stoppa (momentaneamente) il Tar. I giudici di Palazzo Spada hanno accolto l’istanza di Diasorin e Fondazione San Matteo, sospendendo così l’esecutività della sentenza che lo scorso 8 giugno ha bollato come illegittimo e anti-concorrenziale l’accordo tra la società e l’Irccs pavese sulla sperimentazione di un esame per individuare gli anticorpi “neutralizzanti“ del Sars-Cov-2. Un verdetto che aveva generato un’immediata conseguenza: 8 giorni dopo, la Regione aveva annunciato la revoca dell’affidamento diretto (la gara pubblica fu bandita in un secondo momento) di 500mila test a Diasorin (per un esborso di 2 milioni di euro), in attesa dell’esito definitivo della battaglia legale. Ora la nuova svolta, almeno fino all’udienza di merito.

Nell’interpretazione del collegio presieduto da Roberto Garofoli, le questioni di cui si sta dibattendo meritano "adeguato approfondimento" su due fronti. Il primo: va posta attenzione "alla difficile coniugabilità del principio di concorrenzialità e del relativo corollario dell’evidenza pubblica con le sperimentazioni e le validazioni condotte dall’Irccs su iniziativa del privato, aventi ad oggetto “invenzioni“ suscettibili di tutela brevettuale". Il secondo: ci sono dubbi "circa l’esatta qualificazione dell’accordo intercorso, ricostruito dal Tar quale “concessione del compendio aziendale“, pur in assenza del requisito di esclusività che ordinariamente caratterizza il rapporto concessorio"

. Ad aiutare i giudici è stato chiamato anche il direttore del Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del Ministero dell’Università, che dovrà presentare una relazione informativa sulle prassi legate "alla provenienza (privata-pubblica) della proposta delle linee di ricerca". "Attendiamo la sentenza di merito e ci auguriamo che arrivi il prima possibile, dopo l’estate, ma ci aspettiamo che per il momento tutti gli effetti" della prima sentenza del Tar "siano sospesi", commenta Alessandro Venturi, il presidente del San Matteo. La decisione del Consiglio di Stato di concedere la sospensiva "ha riconosciuto – sottolinea – il periculum, cioè il danno irreparabile che, come avevamo sostenuto", l’annullamento dell’accordo di collaborazione scientifica tra l’Irccs e Diasorin avrebbe comportato "non solo per questa ma per tutte le ricerche e le sperimentazioni, in corso e future, sul coronavirus. Questa decisione ci permette di proseguire, e non solo a noi ma a tutti gli Irccs e alle università che erano rimasti in attesa: configurare un accordo di collaborazione scientifica nella fattispecie" individuata nella sentenza del Tar "sarebbe un colpo mortale per la ricerca italiana. Il risultato importante di oggi (ieri, ndr) riafferma il principio costituzionale della libertà di ricerca". Di decisione "di fondamentale importanza" parla Diasorin: "Permette alle eccellenze Italiane, pubbliche e private, di poter continuare a collaborare".

 

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