Ferrari, diamanti e capolavori d’arte: il tesoro del truffatore dai mille volti

Sequestrato dalla polizia il bottino del croato trasformista: mise a segno colpi memorabili

Bryce Dallas Howard e Matthew McConaughey

Bryce Dallas Howard e Matthew McConaughey

Milano, 15 maggio 2020 - A volte si spacciava per collezionista di opere d’arte, altre per importante immobiliarista e persino per diplomatico. Vestito con abiti griffati, pieno di gioielli, al volante di una Ferrari 360 Modena Spider o di un’Audi A6, riusciva a conquistare la fiducia dei suoi interlocutori, che selezionava tra proprietari di beni di lusso, per tendere la sua trappola: prima si mostrava interessato a una compravendita, poi, promettendo un favorevole cambio di valuta, riusciva a ottenere milioni di euro oppure oggetti preziosissimi. E scappava lasciando carta straccia al posto di banconote. Usando ogni volta un’identità diversa.

Ma il truffatore Nenad Jovanovic, pluripregiudicato quarantaseienne di origine croata, re del ‘rip deal’, cambio di denaro fraudolento, ora ha perso il regno che si era costruito raggiro dopo raggiro, gonfiando un curriculum che fin da minorenne avava iniziato a riempire con reati contro il patrimonio. Le indagini patrimoniali svolte dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano hanno consentito di sequestrargli beni per oltre due milioni di euro, "del tutto ingiustificati rispetto alle capacità reddituali di Jovanovic e del suo nucleo familiare". Il questore Sergio Bracco ha chiesto il sequestro antimafia, che è stato accolto dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Milano.

Tolti al ‘re della truffa’ un appartamento di 8 locali a Trezzano sul Naviglio, nel Milanese, un altro di 4 a Sedriano, più una Mercedes Classe A Amg e gioielli tra cui bracciali e anelli in oro e con diamanti. In via di quantificazione, il denaro sui conti correnti. Il colpo più grosso è quello del 2017, a Monza, per cui fu arrestato dai carabinieri l’anno dopo insieme a 4 complici con l’accusa di furto aggravato e sostituzione di persona per aver sottratto due quadri preziosissimi: la ‘Sacra famiglia’ dipinta da Rubens, olio su tavola, e ‘Le fanciulle sul prato’ di Renoir, olio su tela, valutati 26 milioni di euro. Si era presentato ai venditori come un rabbino israeliano e aveva fatto credere di essere all’interno di un Consolato. Con una scusa si era allontanato facendo sparire i dipinti, poi ritrovati nel magazzino di un privato nel Torinese.

Lo scorso dicembre era stato indagato in stato di libertà dalla Squadra Mobile per truffa aggravata in concorso dopo essersi impossessato di un diamante del valore di oltre 3 milioni di euro avuto dalle sue vittime nella hall di un hotel: in cambio, aveva lasciato banconote false da 200 euro. Nel 2002 aveva ingannato un cittadino austriaco dicendo di voler acquistare un immobile. Gli aveva consegnato come caparra 500mila franchi svizzeri (contraffatti) e aveva ricevuto dall’interlocutore 90mila euro in contanti. Ancora: nel 2007 è stato segnalato dall’Interpol per quattro truffe rip-deal commesse in Germania, Svizzera e in Austria, utilizzando l’identità ‘Claudio Moro’.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro