Di Stefano regala il bis al centrodestra

L’uscente che cinque anni fa espugnò l’allora Stalingrado d’Italia riconfermato alla guida della città: "Un voto non ideologico"

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È durato appena mezz’ora il testa a testa, che aveva fatto sperare il centrosinistra. Già alla 22esima sezione scrutinata Roberto Di Stefano ha preso il largo. Il sindaco uscente della Lega, che al primo turno aveva sfondato con la sua civica al 29,72%, è stato riconfermato alla guida della città, con il 52% (13.187 voti) e un vantaggio di 1.016 schede. Nel 2017 aveva fatto l’impresa di portare il centrodestra alla vittoria per la prima volta nella storia di Sesto San Giovanni, ottenendo il 58,63% contro il sindaco uscente del Pd Monica Chittò che si fermò solo al 41,37%.

La notte ha così spazzato via i dubbi di chi aveva finito per credere che Michele Foggetta (48%, 12.171 voti) avrebbe potuto farcela a riportare il centrosinistra allargato nel palazzetto rosso di piazza della Resistenza. Niente da fare, è andato invece tutto secondo pronostico in un ballottaggio che ha visto quasi la stessa affluenza di cinque anni fa (45,61%): ieri ha votato il 42,31% (al primo turno il 49,14%), attestando Sesto sopra la media regionale del 38,72% e provinciale del 40,77%. Di Stefano il risultato l’ha aspettato al suo seggio, quello della scuola Dante. "Per scaramanzia", dicevano i suoi alleati. Che, a mezzanotte e mezza, si sono spostati in municipio per lo scrutinio delle ultime sezioni e per festeggiare. "Tanto ormai non ci prendono più". "Abbiamo avuto la dimostrazione che Sesto non è più la Stalingrado d’Italia e i sestesi non hanno voluto dare un voto ideologico", il primo commento di Di Stefano dall’aula del consiglio comunale, dove è arrivato insieme ai due figli.

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