Di Stefano e Foggetta alla sfida diretta

La civica del sindaco uscente di Sesto è il primo partito in città passato dal 6,88 al 29,72%. Con la sinistra sono 3.058 i voti di differenza

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di Laura Lana

"Si vince facile al primo turno", aveva annunciato Matteo Salvini tra le salamelle in piazza. Tre volte è venuto a Sesto il leader di una Lega che non solo non sfonda, ma perde addirittura 707 voti e 2 punti percentuali, passando dall’8,11% del 2017 al 6,16%. Un tonfo nella città di uno dei suoi sindaci di punta, Roberto Di Stefano, che 2 anni fa ha lasciato Forza Italia.

Se la sua civica non avesse cannibalizzato tutti i partiti della coalizione, probabilmente avrebbe vinto al primo turno come un anno fa il leghista Angelo Rocchi a Cologno. Invece, Sesto si è comportata in modo diverso da tutta Italia: Fratelli d’Italia si blocca al 5,47% e il suo assessore di punta non prende neanche 200 preferenze (Antonio Lamiranda), Forza Italia sparisce (3,23% contro l’8,06 del 2017) e la Lega collassa nonostante la mobilitazione di tutto l’establishment. Amiamo Sesto fa atto di testimonianza col 3,40%. La civica Di Stefano Sindaco diventa invece il primo partito in città con un balzo dal 6,88 al 29,72% (+5.879 voti).

"Il centrodestra arriva in testa al ballottaggio e lo fa con un distacco di oltre il 10% sulla sinistra. Sono ancora incredulo per aver ottenuto quasi il doppio dei voti del primo turno di 5 anni fa", commenta Di Stefano, che chiude al 48,89% con 14.291 voti, mentre la coalizione prende il 48% (12.698 voti). Il vero sconfitto è Fratelli d’Italia che, dal 2,30 del 2017, passa ad appena il 5,47%, quando il partito di Giorgia Meloni ha ormai la golden share in tutto il Nord. "I dati elettorali ci stanno dicendo, ancora una volta, che Sesto è una città particolare, che sfugge alle dinamiche di consenso del momento", si limita a dire il segretario di Fratelli d’Italia Michele Russo. A separare il sindaco uscente e Michele Foggetta (38,43%) ci sono 3.058 voti.

A spingerlo al ballottaggio, nella coalizione di centrosinistra (40,04%), è stato il Partito democratico che prende il 23,84%, 300 voti in più di 5 anni fa quando si fermò al 20.83%, anche se non torna ai tempi d’oro del 27% del 2012. Cifre basse per le liste a supporto: 5,41% la civica Foggetta Sindaco, 3,94% Città in Comune, 3,84% Sinistra Italiana, il partito del candidato.

Sparisce il Movimento 5Stelle, per la prima volta in coalizione col centrosinistra: 3,01% con appena 797 voti, polverizzando il 13,83% del 2017 (persi per strada ben 3.192 voti).

"Col ballottaggio abbiamo raggiunto il nostro obiettivo – spiega il candidato sindaco Michele Foggetta -. Una campagna iniziata tardi e con poche risorse, ma con tutta la competenza e l’impegno su cui solo chi davvero conosce, vive e ama Sesto San Giovanni può contare. Ora non ammetto altri risultati se non la vittoria".

Voto polarizzato, il terzo classificato Paolo Vino porta in dote appena 1.833 voti col 6,27% (non crescono rispetto alle elezioni passate le singole liste Giovani Sestesi e Popolare X Sesto). Flop di Massimiliano Rosignoli (Sesto Liberale e Democratica) che si ferma al 2,78% (812 voti). Eleonora Tempesta di Italexit prende l’1,87% (548 voti) e Silvio La Corte della Coalizione della Sinistra l’1,76% (513 voti).

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