Di questi tempi una “gugia” provvidenziale

Emilio

Magni

Al bar è ricomparso il Carletto, tutto sorridente e "su di giri". I due o tre amici radunati per l’aperitivo non lo vedevano da oltre un mese. Più che ovvie quindi le domande incalzanti: "Ue! Carletto duve te sett sta, tutt quel temp chi?", "Te ciappa el Covid anca ti?". Carletto, dopo qualche attimo di attesa, ha risposto sorridendo: "E sì. U ciappà anca mi el Covid, ma me sun quasi nanca curgiù. M’ha salvà la “Santa Gügia”". Con questa non del tutto stringata battuta, Carletto ha voluto spiegare che, sì aveva preso pure lui la maledetta pandemia, però non aveva quasi sofferto (non si era accorto). Poi ringraziava la "Santa Gügia". Ma chi era questa strana "Santa Gügia". Per gli amici era proprio un mistero. Carletto ha poi spiegato che questa "santa", cui lui era diventato molto devoto e riconoscente, altro non era che il vaccino contro il Covid, in particolare la terza dose che lui, come anziano era stato tra i primi a farsi fare. Come gli aveva spiegato "el dutur", questa benedetta terza dose era riuscita a contrastare efficacemente il virus, tanto che lui aveva avuto pochissimi sintomi per altro lievi. L’unica cosa di cui si rammaricava era che aveva dovuto fare la quarantena e stare in casa isolato. Poi alla fine il tampone aveva dato esito negativo e quindi: "Eccomi di nuovo al bar con voi, dopo che mi hanno restituito anche il Green pass". Ma perché Carletto ha tirato in ballo la "gügia". Perché nel nostro bel dialetto milanese la "gügia" è l’ago, il comunissimo ago. E con quale attrezzo ti infilano il vaccino? Con un ago, anche se di dimensioni quasi impercettibili, tanto che non senti quasi niente. Questo dunque per il Carletto è un ago miracoloso, ovvero una "Santa Gügia". "Gügia", come si dice in Brianza e "güggia" per i milanesi è una parola molto bella del nostro dialetto lombardo che è giunta molto da lontano e sembra non aver proprio alcuna relazione con l’italiano "ago". Invece ce l’ha un rapporto. Vengono dal latino "acucula", che nel suo diminutivo "acus" vuol appunto significare ago.

mail: emiliomagni@yahoo.it

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