Accusato di quattro stupri: Di Fazio, l'ex manager dalla doppia vita, va in comunità

Milano, l'uomo che avrebbe usato la droga dello stupro contro le sue vittime lascia il carcere e va in terapia per liberarsi dalla dipendenza da benzodiazepine

Antonio Di Fazio

Antonio Di Fazio

Milano - Antonio Di Fazio, il manager arrestato per violenza sessuale nei confronti di quattro ragazze e per tentato omicidio della moglie, esce dal carcere dopo otto mesi e va in una comunità, con braccialetto elettronico, per "curarsi" dalla dipendenza di benzodiazepine, la cosiddetta "droga dello stupro". Il processo in abbreviato sarà celebrato il 28 febbraio. Ma la decisione, con parere favorevole dei giudici di mandarlo in una casa di cura, precisamente la comunità "La Perla", di Grumello, ha trovato l’opposizione dei familiari delle vittime degli stupri e del tentato omicidio. Solo nei confronti dell’ex moglie, secondo gli inquirenti, Di Fazio sarebbe responsabile di 4 reati commessi dal 2009 al 2017: violenza sessuale con uso di narcotici, tentato omicidio premeditato, maltrattamenti in famiglia e stalking. Tra il 2009 e il 2014 la donna presentò 13 denunce, per una serie di episodi gravissimi. Nella dolorosa audizione dell’ex moglie, al quarto piano del Palazzo di giustizia, la donna aveva confermato di essere stata sottoposta a maltrattamenti, di essere stata narcotizzata, di avere subito stalking e minacce, secondo il "modus operandi" già riferito dalle altre vittime.

A San Vittore Di Fazio, avrebbe inscenato un tentativo di suicidio, vero o presunto, questo è ancora da accertare perché ci sarebbero versioni discordanti, e avrebbe depositato una perizia che dimostra la sua dipendenza da sostanza stupefacente, quella che in realtà lui usava per stordire le vittime e poi violentarle. Sarebbe dipendente, sempre secondo questa perizia, anche da alcol. Resta il fatto che da ieri, il tempo di reperire il braccialetto, il manager dalla doppia vita, che sui social si mostrava a bordo di auto di lusso e anche in casa ad accudire l’anziana madre, ha lasciato il carcere per essere trasferito nella comunità. Il 28, cioè fra 10 giorni, si discuterà l’abbreviato che prevede uno sconto di un terzo della pena. Davanti al gup Anna Magelli il manager ha ammesso gli abusi nei confronti della studentessa, adescata con la scusa di uno stage nella sua azienda farmaceutica. Il colloquio a casa sua, il caffè drogato, il malore della ragazza che lo ha accusato, facendo partire l’inchiesta il giorno dopo. E lo stesso, Di Fazio, ha fatto in precedenza in un interrogatorio reso ai pm, ai quali, ha confessato anche gli altri episodi. Per molto tempo Di Fazio ha avuto vita facile, anche nell’ottenere la sostanza con cui "drogava" le sue vittime, si serviva di medici compiacenti che emettevano certificati continuativi di benzodiazepine. In particolare li chiedeva per l’anziana madre, ma poi li usava con le vittime.  

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