Il corteo illegale in centro costa altre denunce ai No vax

Identificati dalla Digos alcuni dei partecipanti alla protesta del Sempione. I reati: manifestazione non autorizzata, violenza privata e blocco stradale

La testa del corteo che sabato ha attraversato le vie del centro

La testa del corteo che sabato ha attraversato le vie del centro

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Milano - Sono in arrivo altre denunce per i No vax. Gli investigatori della Digos stanno chiudendo il cerchio attorno ad alcuni dei partecipanti del corteo non autorizzato di sabato dal Duomo a corso Sempione, in vista dei deferimenti in Procura. Gli accertamenti si sono concentrati sull’analisi dei filmati registrati dalla Scientifica e sui nomi delle persone identificate nel corso dell’iniziativa illegale andata in scena due giorni fa. 

I reati che verranno contestati a vario titolo: manifestazione non preavvisata, blocco stradale e violenza privata. Gli indagati dell’ultima protesta in ordine di tempo si andranno ad aggiungere a quelli già denunciati per i precedenti presìdi: dai tre del 31 luglio (uno per aver aggredito verbalmente gli agenti a difesa della Galleria e due per aver insultato ripetutamente Mattarella) ai 12 per l’assalto al gazebo del Movimento 5 Stelle del 28 agosto (di cui 4 per attentato ai diritti politici dei cittadini), fino ai 29 del corteo contro il green pass della scorsa settimana in corso Buenos Aires (15 per manifestazione non autorizzata e 14 per blocco stradale). Senza dimenticare gli 8 perquisiti a valle dell’inchiesta dell’Antiterrorismo sulla chat Telegram dei "Guerrieri", il gruppo guidato dal portinaio quarantaseienne Tommaso che stava pianificando atti di violenza da mettere in atto nel corso di una manifestazione negazionista al Circo Massimo a Roma.

Tornando all’iniziativa di sabato, i No vax hanno deciso di sfilare in corteo da piazza Fontana, nonostante la Questura avesse chiaramente preannunciato l’irregolarità di qualsiasi tipo di manifestazione in movimento; per di più, 48 ore prima, via Fatebenefratelli aveva notificato ai 16 presunti organizzatori di fatto dei blitz che si sono succeduti dal 24 luglio un provvedimento che imponeva loro un presidio statico in piazza Sempione. Niente da fare: gli antivaccinisti si sono ritrovati come sempre a due passi dal Duomo; e alle 18 si sono mossi compatti dietro lo striscione "Giovani di sana e robusta costituzione". In cinquemila hanno attraversato via Orefici, piazza Cordusio, via Dante e Foro Buonaparte, per poi approdare in piazzale Cadorna e proseguire lungo via Paleocapa e viale Alemagna; quindi, un’improvvisa deviazione sul ponte dedicato a Pierre e Marie Curie, il ritorno sul tragitto concordato e l’arrivo in corso Sempione, sotto la sede della Rai. Lì è partita una mezz’ora di sfogatoio contro il mondo dei media "a libro paga del potere", simboleggiato dal quartier generale della televisione pubblica.  

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