Crisi Dentix, i pazienti pagano il conto

La catena con ex tronisti come testimonial non riapre dopo il lockdown: in migliaia spinti a firmare contratti di finanziamento

Dentix

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Milano, 9 giugno 2020 - Il telefono degli studi Dentix suona a vuoto, la segreteria avvisa che "gli uffici sono momentaneamente chiusi". Le email restano da giorni senza risposta. Dopo aver atteso invano la riapertura, con la fine del lockdown, diversi clienti hanno scelto di rivolgersi alle associazioni di consumatori, preoccupati dall’ipotesi di perdere gli anticipi già versati per interventi odontoiatrici. La catena, che gestisce 57 ambulatori, tra cui tre a Milano, dove si trova anche la sede legale, in corso Buenos Aires, sta attraversando un periodo di crisi. La casa madre spagnola, che da tempo aveva in programma la vendita delle cliniche italiane, avrebbe avviato infatti in Spagna una procedura pre-fallimentare, provocata dalle difficoltà economiche. Acque agitate, quindi, per l’attività imprenditoriale che ha fatto successo grazie anche a una “grancassa“ di marketing, tra ex tronisti e Pr delle discoteche come testimonial.

I pazienti rischiano ora di rimanere con interventi non conclusi e in alcuni casi di perdere i soldi già pagati, dopo aver ottenuto un finanziamento da parte di società convenzionate con Dentix, che hanno permesso alla catena di incassare subito la parcella. "Soprattutto per queste persone che hanno stipulato un contratto di finanziamento – spiega Federconsumatori Milano, che sta assistendo alcuni clienti – l’ordinamento prevede una tutela specifica che, nel caso in cui venga accertato l’inadempimento (ovvero la mancata o parziale esecuzione dei lavori di Dentix) vi deve essere il rimborso delle somme pagate alla finanziaria e l’annullamento del contratto".

Il presidente dell’associazione, Carmelo Benenti, spiega che "siamo impegnati per predisporre aiuto e assistenza ai consumatori. Il vero problema è che a distanza di pochi mesi queste catene continuano a chiudere, è di poco tempo fa la vicenda di IdeaSorriso. Serve a questo punto un intervento ed una normativa veramente efficace che tuteli le persone". Lo spettro, infatti, è quello di un epilogo analogo a quello della catena IdeaSorriso, con cliniche aperte in tutta Italia promettendo interventi low cost chiuse da un giorno all’altro, tra strascichi in Tribunale e un’odissea per recuperare i soldi spesi.

A maggio, quando erano iniziate le prime proteste, Dentix aveva diffuso un comunicato stampa spiegando che "il nostro obiettivo è riaprire gradualmente gli ambulatori entro la prima settimana di giugno, garantendo, seppur con un orario ridotto, l’accesso controllato di ogni nostro paziente" per rispettare le misure di sicurezza anti-contagi. Aveva poi confermato che prosegue "il dialogo con potenziali investitori interessati a un ingresso nel gruppo". Giugno, nel frattempo, è arrivato. Resta la speranza di un salvataggio, che possa evitare il naufragio degli ambulatori.  

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