di Laura Lana
L’avevano battezzata "la delibera del falso". Dopo quasi 5 anni, la vicenda torna come una tegola sulle spalle di Angelo Rocchi (nella foto). Il sindaco, insieme alla segretaria comunale Maria Fazio, ha ricevuto un avviso di garanzia con l’accusa di falso in atto pubblico sulla prima riorganizzazione del personale, che causò in seguito una delle prime crisi della squadra di centrodestra.
All’epoca Pasquale Magro, assessore al Personale dell’UdC, Francesca Landillo e Gianfranca Tesauro, assessore FdI, dichiararono che la riunione di Giunta era stata convocata tramite WhatsApp, conclusa senza un esito chiaro, tanto che sarebbe dovuta essere aggiornata. Invece i tre dissidenti dissero di aver trovato poi la delibera esecutiva e approvata all’unanimità. La guardia di finanza, dopo un esposto del Pd, acquisì gli atti.
"La magistratura in Italia è molto lenta, ma poi arriva – commenta Giovanni Cocciro, capogruppo Dem –. È un atto dovuto anche a garanzia di sindaco e segretario. Un’accusa di falso, per un amministratore, è molto grave. Mi auguro si farà presto chiarezza. Non è la prima volta che denunciamo una procedura amministrativa".
Il sindaco Rocchi si dice tranquillo, nonostante l’avviso ricevuto. "Ovviamente un’indagine a mio carico non mi fa piacere, ma siamo certi della correttezza dell’iter: nessuna contrarietà è mai stata messa a verbale, i tre assessori non uscirono dall’assemblea, abbiamo già trasmesso le memorie dei testimoni. Senza contare che, pur con la loro contrarietà o astensione, la delibera sarebbe passata".
Ancora oggi il centrodestra vive la crisi con FdI, che non siede in Giunta nonostante sia in maggioranza. "Da ottobre aspettiamo che il partito fornisca il nome di una donna, così come da accordi pre elettorali. Siamo sempre dell’idea che debbano far parte della Giunta e che a loro spetti la presidenza del consiglio".
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