"Daspo per chi delinque e più videocontrolli"

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"Un daspo per chi commette i reati più gravi a bordo treno". Una proposta lanciata dal consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta e sostenuta con forza anche da Christian Colmegna, segretario regionale della Fit Cisl Lombardia, assieme ad altre "ricette" per ripristinare la sicurezza nelle stazioni e sui convogli, come tornelli, videocamere e controlli. Soluzioni ribadite anche settimana scorsa in occasione di una audizione delle rappresentanze sindacali del trasporto pubblico in Lombardia di fronte alla Commissione Affari Istituzionali del Pirellone. La questione sicurezza è diventata calda dopo una serie di incresciosi episodi: il primo giugno alle 15.30 sul treno Pavia-Milano la rapina e il tentato stupro su una ragazza di 24 anni, da parte di un nordafricano poi bloccato. Il giorno dopo, il 2 giugno, l’incubo da parte di sei ragazze di Pavia e Milano, di 16 e 17 anni, molestate sessualmente da una gang di decine di giovani nordafricani mentre si trovavano sul treno regionale 2640 che da Peschiera del Garda era diretto a Milano. E poi ci sono le aggressioni ai danni del capotreno, decine i casi ogni giorno "ma molti non vengono neppure denunciati" spiega il sindacalista.

Cosa servirebbe per invertire la rotta?

"Siamo favorevoli a un daspo per chi commette aggressioni sui convogli, inibendone l’accesso sui mezzi di trasporto. Troppe volte è successo che un soggetto violento sia fermato e poi liberato dopo poche ore. A Cremona c’è un macchinista che si ritrova ogni giorno in stazione davanti il suo “persecutore”. Due anni fa sul treno per Como un capotreno venne picchiato due volte lo stesso giorno dal suo aggressore rilasciato dopo un fermo".

Poi?

"Serve un piano di investimenti per perimetrare le stazioni e il reticolato ferroviario. In particolare bisogna mettere dei “filtri”, mediante tornelli e personale che effettui controlli a terra. Bisogna potenziare la videosorveglianza. E avviare un maggiore coordinamento fra l’azienda e le forze dell’ordine. È impossibile pensare di mettere una divisa sulle 2mila corse al giorno di Trenord: dobbiamo organizzare interventi mirati. Per questo dobbiamo conoscere quali sono le tratte prese di mira e in quali fasce orarie. Chiediamo a Trenord di fornirci numeri aggiornati. Gli ultimi dati in nostro possesso risalgono al 2018".

Capitolo Passante di Milano. Quando tornerà a regime il servizio?

"Temiamo che i tempi tecnici siano lunghi, almeno fino a settembre. Un episodio straordinario come quello accaduto ha messo in evidenza i limiti che caratterizzano la manutenzione dei materiali. Anche questa sarà una criticità da risolvere".

A.L.

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