Danneggiata (ancora) la panchina per Lea Garofalo

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È successo ancora. Per la terza volta in tre anni, è stata presa di mira la panchina rossa di piazza Prealpi dedicata alla memoria di Lea Garofalo, rapita e uccisa dal marito Carlo Cosco e da quattro complici il 24 novembre 2009. La notte scorsa, qualcuno ha appiccato il fuoco, danneggiando per l’ennesima volta (era già accaduto nel 2020 e nel 2021) il ricordo della coraggiosa testimone di giustizia vittima della ’ndrangheta. "Purtroppo non è la prima volta – si legge in una nota firmata dalla segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani e dalla presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi –. Questi spregevoli sfregi sono il motivo per cui, ogni giorno, dobbiamo tenere alta l’attenzione. Combatteremo sempre qualsiasi organizzazione di stampo mafioso seguendo l’esempio di Garofalo". E ancora: "Piazza Prealpi diventerà uno spazio pubblico dedicato ai diritti di tutte e tutti. Dopo la panchina gialla per Regeni e Zaki, la prossima sarà dedicata alla comunità arcobaleno. Contrasteremo così chi ci vuole intimidire. Sistemeremo la panchina e auspichiamo che le telecamere presenti possano fare luce sugli autori di questo vile gesto".

Sulla stessa linea anche il presidente provinciale dell’Anpi Roberto Cenati: "Ancora una volta, in piazza Prealpi, la panchina dedicata a Lea Garofalo, vittima della ’ndrangheta, è stata bruciata. L’atto costituisce un’odiosa provocazione della criminalità organizzata che offende la Memoria di Lea e tutti noi. Occorre una forte e ferma reazione di Milano e delle istituzioni. Vanno previsti in piazza Prealpi, come in tutti i luoghi della Memoria di Milano, adeguati strumenti di controllo e posizionate telecamere di videosorveglianza. Milano non può più tollerare atti che ne offendano la Memoria".

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