Dalle fabbriche ai maxi poli sanitari Sesto punta su ospedali e ricerca

Il nuovo Piano di governo del territorio guarda oltre la Città della salute già prevista sulle aree ex Falck. Un altro Irccs targato Multimedica sull’area Marelli, terza cittadella con università satellite in via Trento

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di Laura Lana

La vocazione sanitaria come nuova identità della Sesto di oggi e del futuro prossimo. Le radici affondano nel 2011, quando Regione e Comune avviarono il percorso per portare sulle ex Falck la Città della Salute e della Ricerca. Oggi si creano altre possibilità, con un nuovo Piano di governo del territorio che continua su questa strada. E che posiziona due ulteriori poli, oltre a quello con Istituto dei Tumori e Neurologico Besta.

Sull’area Marelli, infatti, ci sarà un nuovo Irccs da 50mila metri quadri: non solo degenza, ma anche ricerca sotto il brand di Multimedica che ha acquistato le aree ex industriali all’asta.

In via Trento nascerà una terza cittadella con ospedale convenzionato, laboratori ma soprattutto università satellite. "Salute, ma anche formazione e ricerca. Il Pgt vuole rendere ancora più attrattiva la città per questo settore e il suo indotto: aziende farmaceutiche, ricettive, servizi connessi – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda, che martedì sera ha illustrato cartografie e linee guida in commissione –. Un altro binomio è quello salute e sport".

Accanto alla Città della Salute, che vedrà l’avvio dei lavori a dicembre, ci sarà una fascia dedicata a questa funzione: un terzo polo dopo quello di via Manin e via Bixio.

Altra parola d’ordine: flessibilità. Si semplificano le regole, creando solo due categorie (tessuto indifferenziato e tessuto attività economiche), e si elimina il meccanismo del cambio di destinazione d’uso attraverso la variante che il Comune dovrebbe istruire. "In questo modo si risparmia un anno di tempo. Si lascia all’operatore la scelta se tenere la funzione esistente o cambiarla in base alle previsioni di mercato. Sarà l’economia a determinare la trasformazione degli ambiti e non un disegno anacronistico del municipio. È ovvio che il privato deve essere bravo in fase progettuale".

L’esempio è quello dell’area Gabbioneta, vuota dal 2014, quando la storica azienda si trasferì a Nova Milanese. Il Pgt attuale obbliga il mantenimento della funzione produttiva, il nuovo lascia libero l’operatore di riconvertire in residenziale con giardino per rendere permeabile il quadrilatero, dando la possibilità di attraversarlo da viale Casiraghi a viale Gramsci.

"Crediamo in un sistema di corridoi verdi e ciclabili per connettere il territorio. La viabilità pesante sarà esterna alla città e quella leggera sarà protetta: alcune strade saranno declassate, come viale Italia. Dentro la città vogliamo solo un traffico locale e non sovracomunale, passivo e di attraversamento".

In questa fase sono arrivate 56 istanze da cittadini e stakeholder. Da aprile inizierà l’iter burocratico per l’approvazione prevista per metà novembre.

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